mercoledì 25 febbraio 2015

...chiedete aiuto se necessario e supererete tutte le difficoltà insieme ai vostri cuccioli... LA STORIA DI LATTE DI BARBARA E DELLA PICCOLA AZZURRA


-------------Prima che iniziate a leggere la storia di Barbara ci tengo a precisare che il paracapezzolo è un ausilio valido se usato per brevi periodi e limitatamente ai casi dove può essere davvero di aiuto. Non è un ausilio da usare già in ospedale alla prima difficoltà di attacco. Puà essere valutato l'uso, assieme alla vostra consulente professionale, nei casi in cui il bambino ha la bocca troppo piccola oppure se la mamma ha capezzoli piatti o invertiti in abbinamento ad un bambino con la bocca piccola , in caso si suzione debole con altri ausili che permettano di dare il latte materno senza usare il biberon...RIPETO NON E' UN AUSILIO DA USARE ALLA PRIMA DIFFICOLTA' DI ATTACCO ! Monica Bielli--------------
La storia di latte mia e di Azzurra è iniziata il 05/02/2015. Era la mia seconda gravidanza quindi tante cose le ho date per scontate; tra queste l'allattamento. Ero sicura al 100% che avrei allattato la mia bambina proprio come avevo fatto la prima volta con Andrea, con la stessa facilità e naturalezza. Ho imparato che non sempre le cose vanno come ci si aspetta, che per scontato non bisogna dare nulla e che i bimbi non sono tutti uguali. Dopo un parto lampo e dolorosissimo ho finalmente stretto al petto la mia bambina. Come feci per suo fratello ho provato ad attaccarla subito al seno, posizione pancia a pancia. Dopo un'ora di tentativi vani, nei quali lei sembrava quasi giocare col capezzolo, ho chiesto aiuto ad un'ostetrica che con fatica è riuscita ad attaccarla. Dopo meno di un'ora Azzurra dormiva, così l'hanno portata via per la visita. Il primo giorno l'ha passato a dormire e vomitare liquido amniotico, le infermiere mi dicevano di stare tranquilla che era normale il primo giorno. Il secondo giorno quasi lo stesso, dormiva quasi sempre e ogni volta che provavo ad attaccarla i miei tentativi fallivano miseramente. Col passare del tempo la mia frustrazione aumentava, non riuscivo a spiegarmi il perchè di tanta difficoltà ad attaccarsi, dovrebbe essere naturale ed istintivo per un bimbo, perchè lei non ce la fa? Nel pomeriggio ho chiamato Monica di SOS ALLATTAMENTO che mi ha consigliato di spremermi un pò di colostro e darglielo con un contagocce. Così ho sguinzagliato mio marito in farmacia a comprarlo e per non mi ricordo quante volte mi sono letteralmente "munta" per poter dare qualcosa ad Azzurra. Mentre stavo per darle l'ultimo contagocce, ecco che arriva un'infermiera a prenderla per farle non so quale controllo e io le dicodi aspettare che finivo di darle il colostro. "Mi aspettavo una cazziata da qualcuno, invece la stessa infermiera di prima tornando in stanza mi ha detto che ho fatto bene a fare come ho fatto . Il mio umore era sotto terra, complice anche la stanchezza. Il giorno dopo, il terzo, avremmo dovuto andare a casa. Nel frattempo la montata lattea stava arrivando. Al controllo del peso, ovviamente, è venuto fuori che la bambina era calata troppo di peso per cui niente dimissioni. Fortunatamente quel giorno era tranquillo e sono stata aiutata ad attaccare Azzurra da un'infermiera famosa in reparto perchè si dice che riesca a fare attaccare tutti i bambini (la mitica Pinuccia, detta "Strilli"). Ci è riuscita anche con noi, a fatica e strizzandomi il seno non so quante volte. Ero un pò più serena e sicura che l'indomani saremmo andate a casa. Invece al controllo risultava ancora un calo di peso. Non è possibile, ho pensato, ieri si è attaccata e ha ciucciato e non poco, perchè è calata? Il pediatra mi ha detto di decidere se volevo andare a casa o fermarmi; visto che avevo già allattato con successo una volta si fidava delle mie impressioni e diceva di fare la cosa che mi rendeva più tranquilla. Decisi di fermarmi ancora un giorno, soprattutto perchè a casa con Andrea non avrei potuto dedicarmi totalmente ad Azzurra. Ho passato tutto il giorno a cercare di fare attaccare Azzurra e con fatica e qualche aiuto ogni volta ci sono riuscita. Alla sera sono andata al Nido per la doppia pesata e la mia infermiera del cuore (Strilli!!!) mi ha fatta fermare lì per dare la poppata. Alla fine aveva preso 40 grammi. Quella notte Azzurra ha dormito per 6 ore di fila (ed io con lei) quindi niente latte sino al mattino. Forse era ancora debole e aveva necessità di dormire piuttosto che poppare. L'indomani la buona notizia: ci dimettevano visto che la bimba aveva preso un pò di peso. Arrivate a casa il panico: mezz'ora per riuscire a farla attaccare. Ho avuto l'idea di farmi prestare un tiralatte e questa è stata la nostra salvezza. La sera non c'è stato verso, Azzurra non riusciva ad agganciare il seno. Dopo ore di tentativi vani e la bambina disperata, mi sono tirata il latte e gliel'ho dato con il biberon, coi sensi di colpa a mille e la sensazione di aver buttato alle ortiche il lavoro fatto in ospedale. Ma almeno la mia bambina aveva la pancia piena! Ho contattato Monica che è venuta a casa la mattina seguente. Azzurra teneva male la lingua (che forse era un pò cortina rispetto alla norma) e questo creava difficoltà nell'aggancio, oltre al fatto che i miei capezzoli non sono molto sporgenti. La nostra salvezza porta il nome di PARACAPEZZOLO. Dopo le prime difficoltà, Azzurra è riuscita finalmente ad attaccarsi e a fare le sue poppate. Ci metteva il suo tempo perchè dopo 5/10 minuti si abbioccava, ma pian piano abbiamo iniziato ad andare sempre meglio. Oggi, a 16 giorni di vita, siamo già riuscite a fare qualche poppata senza paracapezzolo, il nostro obiettivo è di riuscire ad eliminarlo completamente, un passo alla volta. Tutto avrei creduto, tranne che avrei avuto tante difficoltà per allattare. Mi son sentita dire che la bambina era pigra, che forse il mio seno non è fatto bene e per questo non riusciva ad attaccarsi. Per fortuna non ho la tendenza a farmi condizionare ma al contrario se desidero fortemente qualcosa faccio di tutto per raggiungerlo. E così ho fatto: anche se ho avuto dei momenti di forte sconforto e già mi vedevo alle prese con tiralatte e latte artificiale, mi sono scrollata, ho chiesto aiuto e grazie alla competenza e alla sensibilità di una professionista in gamba, alla fine ho raggiunto il traguardo. E' il consiglio che mi sento di dare ad ogni mamma: non ascoltate troppo chi vi sta intorno, non abbattetevi e non lasciatevi sopraffare dalla frustrazione, . Ah e oggi tutte le poppate sono state senza PARACAPEZZOLO!!!

mercoledì 18 febbraio 2015

Ce l' ho fatta principalmente grazie alla mia ostinazione... la storia di latte di Paola..


Vediamo un pó, da dove comincio...... Forse meglio dall'inizio. Terzo figlio, terzo allattamento, terzo inizio tragico anche se in tutti i casi montata in seconda giornata...... 9 anni fa a 28 anni ho il primo figlio allattato x 1 anno tra paracapezzoli, ragadi, doppie pesate, aumento ponderale meno del minimo, svezzamento a 3 mesi e mezzo, pappe serali preparate con latte artificiale perché lui non ne voleva sapere di aggiunte, integratori per me, ma almeno, tutto sommato, anche se in maniera traumatica, siamo riusciti ad andare avanti per un anno...... 5 anni dopo secondo figlio, inizio peggiore del primo. Una settimana in utin quindi latte artificiale per lui e io ogni tre ore a fare stimolazione in reparto con tiralatte elettrico. Per fortuna il piccolo é bravo e appena uscito accetta di buon grado le tette di mamma seppur con paracapezzolo per capezzoli piatti. Questa volta purtroppo andiamo avanti solo 8 mesi sempre a causa di doppie pesate che dicono che il piccolo prende poco. Solo che lui l' aggiunta la accetta e addio latte a 8 mesi. Tre mesi fa arrivo del terzo nanetto nato 1 mese prima come il secondo ma mentre lui era 3.420 kg questo é solo 2.620 quindi poca forza. Per fortuna sta bene e subito viene in stanza da mamma anche se con una "cattiva notizia": glicemia bassa quindi dato latte artificiale subito e continuare finché non inizia ad allattare bene. Ed inizia il dramma. In seconda giornata arriva la montata ma lui piccino dopo tre ciucciate dormiva esausto un po' perchè ancora doveva capire dove fosse e un po' perché aveva poca forza. Quindi si va avanti con latte artificiale dopo aver succhiato al seno. Al quarto giorno usciamo con un peso di 2.450 in aumento e consiglio di aggiunta. Bilirubina alta quindi controllo a distanza di due giorni. Nel frattempo me ne infischio del consiglio dell' aggiunta e mi faccio prestare un tiralatte manuale. Iniziamo le poppate nella tranquillitá (se cosí si puó chiamare vista la presenza dei fratelli un cane un gatto e un marito)di casa nostra. Il nanetto si attaccava al seno sinistro e ciucciava anche per un 'ora poi passava al seno destro e poi nanna. Andiamo a fare il controllo della bilirubina ed é in aumento, mi chiedono se il bimbo mangia a sufficienza e bagna i pannetti e rispondo di si. Al che sia la dott.ssa del nido sia quella mia mi dicono di fare doppie pesate x vedere la quantitá di latte presa. Ci provo e mi accorgo che dal.seno sinistro in quell' ora di poppata prende solo 10 gr il resto lo prende dal seno destro. Provo a tirarlo da quel seno da cui prende poco e ne esce tanto ma con una maggior difficoltà rispetto all' altro seno quindi si stanca e si arrende accontentandosi. In ogni caso nel complesso prende la giusta dose compensando dall altro seno. Torniamo in ospedale dopo altri due gg (al quinto dalle dimissioni) e la bilirubina é ancora in aumento, al che decidono di pesarlo e si accorgono che ha perso 10 gr quindi 2.440 kg. Conseguenza: signora il suo latte non va bene. Dia l' aggiunta di latte artificiale perché il bimbo non cresce e se non prende peso non scende la bilirubina e rischia il ricovero. Io in crisi. Rispetto al primo bimbo sono piú informata e so che non esiste il latte " non buono" quindi non capisco cosa stia succedendo. Anche la mia pediatra mi prescrive l' aggiunta. Torno a casa con le bottigliette (tra l altro prenidina liquido che in commercio non esiste e faccio carte false x trovarlo 90 gr a 2.40 euro). Prima di dare il latte artificiale provo un altra cosa. Ogni poppata attacco a sx poi a dx poi tiralatte a sx e glielo do col biberon e inizia a fare grandi mangiate. Ogni poppata dura un ora e mezza. Non nego che per due notti ho ceduto al latte artificiale perchè non avevo la forza per tirarlo. Riandiamo al controllo. Peso aumentato e bilirubina in calo. Tornata a casa prendo le bottiglie rimaste di latte artificilae e le riporto al negozio. Inizio a tirare dal seno sx più del necessario x fare scorta x la notte e riesco a barcamenarmi tra poppate, tiralatte e biberon di latte materno. Nel frattempo facciamo prove di paracapezzolo x vedere se al seno sx riesce a tirare meglio, ne compro due diversi, spugnature e doccette calde massaggi, compro biberon con tettarelle simili al seno e che non facciano passare facilmente il latte, insomma un calvario e non ci facciamo mancare ragadi tagli tette al vento e vea oil. Nel frattempo mio marito, mia mamma, suocera e chiunque fosse a conoscenza della situazione mi diceva di mollare che non potevo stressarmi così che sarebbe cresciuto bene anche con latte artificiale che rischiavo non crescesse ecc ma io imperterrita ho voluto insistere e prendermi le mie responsabilità. Il latte c' era, dovevo solo aver pazienza e fiducia nel mio piccolo. Poi all' improvviso dopo un mese riesce ad attaccarsi e fare una poppata decente anche al seno sx esclusivamente in posizione rugby........nel frattempo facciamo il bilancio del primo mese. Il nanetto ha preso 4 cm e 1 kg e la pediata mi dice di fare doppie pesate solo x scrupolo x vedere se mangia a sufficienza. La mando al diavolo e continuo le mie pesate ogni due gg. Oggi a 3 mesi e 1 settimana siamo passati dai 2.620 kg della nascita a 5.240kg solo ed esclusivamente grazie alle tette di mamma e alla mia testardagine. Mi dispiace solo di aver ceduto con gli altri. Col senno di poi le cose sarebbero potute andare diversamente. In questi tre mesi ho chiesto consigli a un ostetrica e a Sara un amica consulente sull' allattamento e preso spunti dal gruppo SOS ALLATTAMENTO. Abbiamo valutato posizioni rimedi metodi e compromessi. Se non ci fossi riuscita non avrei avuto nulla da rimproverarmi ma ci sono riuscita e non lo dico x presunzione ma ce l ho fatta principalmente grazie alla mia ostinazione...... Ora va tutto benissimo e ha imparato a succhiare in posizione corretta da entrambi i seni ! E la cosa piú bella é vedere il mio piccolo addormentarsi dopo la poppata col capezzolo ancora in bocca il sorriso e la goccina di latte...

lunedì 2 febbraio 2015

HO ALLATTATO IN TV ! L'esperienza di Giorgia ...


Sembrava un giovedì qualsiasi di una settimana qualsiasi, quando ricevo una notifica: sono stata nominata in un post di Monica in cui si cercano mamme che allattano bimbi di circa 2 mesi... Ma siamo Bianca ed io! Contatto immediatamente il numero riportato e dopo 2 ore eccoci confermate per una trasmissione che Canale 5 vuole dedicare all'allattamento. Segue scambio entusiastico con Monica perché.. SIIIII: finalmente l'allattamento al seno sbarca in tv con tutto il suo carico di fatica e amore, dato e ricevuto, con tutte le possibilità che oggi hanno le mamme per sentirsi meno sole, dai gruppi di Auto Aiuto alle preziosissime Consulenti come Monica!!! E così, come se ci avessero regalato 2 ingressi nel backstage di un concerto dei Bon Jovi, ci diciamo a vicenda di quanto sarà bello far passare il messaggio "Latte Materno = cibo ma anche contatto, altissimo contatto e ascolto dei reali bisogni del bimbo" per di più su una Rete nazionale! Arriva il grande giorno: Bianca, Mattia ed io partiamo alla volta di Milano accompagnati da un orgogliosissimo nonno e raggiungiamo lo studio del pediatra. Mentre la squadra monta le luci e prepara le telecamere, inizio ad avere l'impressione che nessuno voglia ascoltare il punto di vista di una mamma, ma non mi perdo d'animo. Varie prove di inquadratura dopo capisco che la nostra presenza sarà di pura tappezzeria ... eppure sono convinta di quello che ci siamo dette con Monica e di quello che lei stessa ha ascoltato dalla redazione ... e continuo a non perdere la speranza. Ma la speranza era destinata a cedere da lì a poco: 2 parole con il pediatra e mi sento dire che allattamento "a richiesta" è quello secondo cui il bimbo viene attaccato al seno dopo che sono trascorse un certo numero di ore dalla poppata precedente ... e tanti saluti al contatto e all'ascolto. Segue registrazione e solito snocciolamento delle solite cose che ogni mamma si sente dire da tutti i medici: allattamento esclusivo fino a 6 mesi, OMS che consiglia latte materno fino ai 2 anni ma nelle società occidentali è bene arrivare solo fino all'anno, poppata cronometrata pari a 15 minuti a tetta, etc etc etc Ecco cosa ho imparato da questa esperienza: la strada per la comprensione assoluta dell'allattamento a richiesta è ancora molto molto lunga e piena di ostacoli. Se è vero che negli ultimi anni si sono fatti dei progressi in termini di condivisione da parte delle mamme (e il gruppo di Auto Aiuto SOS ALLATTAMENTO di Monica ne è solo un esempio), è purtroppo vero che fino a quando l'idea predominante resterà "Latte Materno = nutrimento" nessuno capirà fino in fondo cosa c'è dietro alla fatica dell'allattamento al seno. Allattare a richiesta è sacrificio, è essere disposte a tarare i propri orari sui bisogni del proprio cucciolo senza orologi né calendario, ma è anche bisogno reciproco di calore e di contatto, è conoscere se stesse e il proprio cucciolo in un modo tutto nuovo, è sentirsi parte di una crescita da misurare in emozioni grandi e piccole oltreché in chili e cm. Questa è la realtà per come la sto vivendo con Bianca, per come l'ho vissuta per Mattia e per come sento tante mamme viverla, anche se troppo spesso una mamma non può che sentirsi inadeguata se il suo unico punto di riferimento è un pediatra che ripete ossessivamente le indicazioni espresse nel servizio. Basti pensare all'unica domanda che mi hanno rivolto:"quante ore al giorno allatti?" come se fosse davvero una questione di quantità piuttosto che di qualità ... come può sentirsi una mamma il cui bimbo si attacca a fatica oppure resta attaccato praticamente 20 ore al giorno? Sicuramente disorientata, di sicuro inadeguata... Dopo questa esperienza, dal profondo del cuore mi viene da dire: seguiamo il nostro cuore, ascoltiamo i nostri cuccioli e non sbaglieremo MAI! Non abbiamo paura di sentirci sbagliate: se sentiamo di avere un problema o se pensiamo che qualcosa non va nella nostra condivisione con il cucciolo PARLIAMO, affidiamoci a figure specializzate, ma anche al confronto con altre mamme: non c'è forza migliore in quella che nasce aiutandosi reciprocamente. "E se non ho potuto allattare e sono stata costretta al latte artificiale come unica fonte di nutrimento per il mio bimbo?" qualcuna potrebbe dire... Non credo assolutamente che una mamma che mette tra se e il suo cucciolo un biberon sia "di serie B" o meno mamma di una che allatta al seno. Anche nell'uso del latte artificiale credo sia fondamentale mettersi in ascolto dei propri bimbi per dosare pause e poppate secondo le sue necessità e non secondo tabelle che dividono la giornata in intervalli precisi. L'abbraccio di una mamma che nutre suo figlio crea una barriera protettiva fatta di amore e attenzioni: non lasciamo che nessuno la intacchi e custodiamo gelosamente il nostro piccolo grande tesoro. Quanto al servizio in sè, ho visto comunque una grande vittoria: vedere allattare in tv ! Dopo i commenti che ho letto alla notizia di quella mamma inglese che era stata costretta a nascondere il figlio sotto un tovagliolo per non urtare la sensibilità degli avventori del bar in cui era, sono fiera di aver, nel mio piccolo, dimostrato che allattare è solo e soltanto un atto naturale ... Speriamo che almeno questo sia un inizio per un cambio di mentalità ... anche se vedo anche in questo caso una strada lunga e tortuosa...