martedì 28 febbraio 2012

INCONTRI DI MARZO






7 MARZO ORE 10: ALLATTARE AL SENO


14 MARZO ORE 10 :I PRIMI TEMPI A CASA CON IL NUOVO NATO


21 MARZO ORE 10 : PREVENIRE E SUPERARE LE DIFFICOLTA'


(LOCANDINA DI MARZO DA SCARICARE COME PROMEMORIA LATO DESTRO SU QUESTO BLOG)



gli incontri si terranno presso lo studio Medico Benessere in via Chenna 25 ad Alessandria e sono benvenuti anche i bambini
E' richiesta la prenotazione al numero 327 2027093
info studio medico Benessere 0131 232595

venerdì 17 febbraio 2012

Trovate un ritmo assieme al vostro bambino




L'altro giorno , durante l'incontro, uno degli argomenti che più è venuto fuori è il ritmo sonno-pasto-veglia nei primi mesi del bambino. Vi propongo un pezzetto del libro ALLATTARE UN GESTO D'AMORE che ben spiega l'importanza di trovare un ritmo UNICO tra voi e il vostro cucciolo..

...Ne “ Il linguaggio della pelle” A. Montagu individua nel tatto il senso attraverso il quale il neonato percepisce l’amore e la sicurezza intorno a sé e inoltre afferma che “ Il periodo di gestazione è (…) molto lungo anche nell’uomo, salvo che l’ultima metà si svolge al di fuori del grembo materno”. La gestazione, così come è intesa nel senso comune, non si compie quindi con la nascita, ma, dopo il periodo all’interno del grembo (uterogestazione), continua fuori di esso (esterogestazione). Il bambino continua a maturare tra le braccia della mamma, in una sorta di “continuum” uterino all’esterno.
Il bisogno di stare a stretto contatto con la propria madre ha un significato biologico ed evolutivo legato alla sopravvivenza e alla crescita. È attraverso il contatto fisico che si favorisce l’equilibrio dei sistemi immunitario ed ormonale del bambino. Non si tratta di vizio.
Il vostro bambino ha bisogno di ritrovare, una volta fuori, il “ritmo perduto”, gli elementi familiari per potersi sentire a casa, al sicuro: dalla fisiologia sappiamo che quando nasce, il suo corpo deve iniziare a produrre gli ormoni autonomamente; alla nascita, ad esempio, il bambino non produce la melatonina (che inizia ad essere presente nel suo organismo intorno al terzo mese); questo ormone gli permette di regolare il ritmo giorno–notte. Il suo unico punto di riferimento è la mamma, che gli dà un ritmo attraverso il contatto con il proprio corpo, anche e soprattutto con l’allattamento, e mediante le sue continue attenzioni. Il nuovo ritmo nasce dal susseguirsi delle interazioni madre-figlio e richiede tempi lunghi che non sono scanditi dalle lancette dell’orologio. Il “caos”, la mancanza di “regole” e di parametri misurabili sono elementi che stimolano a riorganizzarsi e servono a costruire la relazione che permette di ritrovarsi dopo aver affrontato un viaggio di separazione. Sapere che è proprio questo ritmo di ascolto/affidamento reciproco che fa crescere sano ed indipendente il bambino, può aiutare molto ogni coppia a affrontare con occhi diversi e con meno ansie il proseguimento di un viaggio cominciato nove mesi prima. Fanno parte della fisiologia. Trovate un ritmo assieme al vostro bambino, piuttosto che tentare di adeguarsi ad orari e regole imposte dall’esterno (che mal si confanno con i ritmi fisiologici dei bambino e a quelli della produzione di latte)...


di Tiziana Catanzani e Paola Negri : Allattare è un gesto d'amore, edito da Bonomi.

pagina facebook di ALLATTARE UN GESTO D'AMORE


Tiziana Catanzani vive a San Gemini(TR) con suo marito Giorgio e i quattro figli (Maria Chiara, Milena, Giovanni eDiletta). Si occupa di allattamento dal 1998. E’ stata consulente de La Leche League Italia. Nel 2003 si diploma consulente professionale in allattamento materno IBCLC e acquisisce il diplomadi Mother Assistant nell’ambito del progetto europeo H.O.M.E in Umbria. Dal 2007 è educatrice perinatale (con percorso MIPA). Dal 2011 collabora con il Comitato Italiano per l’UNICEF in qualitàdi Valutatore nell’Iniziativa Insieme perl’Allattamento - Ospedali & Comunità Amici dei Bambini. Svolge attività di formazione sull’allattamento materno per il MIPA Centro Studi (Movimento InternazionaleParto Attivo) e con il collega IBCLC dott. Mario Cirulli.

martedì 7 febbraio 2012

LA STORIA DI ILARIA

Questa è la storia del mio allattamento e la condivido volentieri con altre mamme, nella speranza che possa essere di aiuto e di sostegno a chi si trova in difficoltà e magari ha perso un pò di fiducia in se stessa.
Ormai allatto da 20 mesi sentendomi spesso additata con la classica affermazione "Ma come ancora allatti? Si, ancora allatto e allora?"
Io continuo imperterrita nonostante tutte le difficoltà che ho avuto in questi mesi, con l'appoggio ed il sostegno di tutte quelle persone che ho incontrato lungo il mio percorso meraviglioso, ma anche burrascoso.
Comincio dall'inizio... Dunque quando è nato Massimo, con Taglio Cesareo perchè podalico, gli hanno rotto il femore della gambetta dx per una errata manovra nell'estrazione.
Ero ricoverata all' Ospedale Fatebenefratelli di Roma all'Isola Tiberina.
Il mio bambino è dovuto stare più di 20 gg bloccato in ospedale nella culletta con la gamba in trazione ed io fin da subito ho cominciato ad usare il tiralatte a noleggio (Simphony della Medela, prodotto ottimo) avendo intenzione di riuscire ad allattarlo col mio latte.
Infatti, fino a quel momento non mi ero assolutamente mai posta il problema, per me nutrire un neonato equivale ad allattarlo al seno.
Prima di avere la montata lattea purtroppo avevo notato che, con l'uso del tiralatte, usciva non colostro, ma sangue, e per questo motivo me lo facevano buttare via, scoraggiandomi e spesso invogliandomi nel non proseguire nella mia battaglia nel voler nutrire il mio bambino col mio latte, anzi facendomi preoccupare ulteriormente!
D'altra parte era l'unica cosa che potevo fare per il mio cucciolo lontano!
In ospedale mi è sembrato di rimenerci una vita, il tempo non passava più, anche se sono trascorsi solo 2 giorni, infatti mi sono fatta dimettere prima per correre dal mio bambino!!!
Credo possiate immaginare come io mi sia sentita!
Primo figlio, tante aspettative...e mi sono ritrovata sola nella stanza dell'ospedale con altre mamme che potevano stringere i loro tanto attesi bimbi!
Ma questa storia per fortuna è ormai superata!
Tornando al mio percorso sull'allattamento...

Ormai, dopo il terzo giorno, era arrivata la montata lattea, e la mia produzione di latte era di almeno 1,5 lt al giorno! Nel reparto di PAN ero diventata famosa per questo!
Le infermiere purtroppo continuavano a buttare il mio latte perchè dicevano che trovavano sul fondo depositi di sangue! La cosa davvero strana era che se mi tiravo il latte al lactarium dell'ospedale me lo facevano dare tranquillamente al mio bambino.
Cavolo! Ma allora era una presa in giro!

Sapete che ho fatto?

Quando consegnavo le bottigliete col latte le miscelavo bene in modo che non si vedevano depositi sul fondo e così le stesse infermiere hanno ritenuto fosse "pulito" ed hanno cominciato al darglielo!
Tutto questo calvario è durato più di 20 gg, fino a quando hanno liberato dalla trazione mio figlio e gli hanno messo il gesso alla gamba!
Finalmente ho potuto prendere per la prima volta in braccio il mio bimbo!
Ora però avrei dovuto cercare di attaccarlo finalmente al seno...
Cosa non facile per una mamma alla sua prima esperienza e stravolta da tutto quello che era successo ed in più impedita dalla difficoltà del gesso che abbracciava non solo la gamba ma anche il piede e tutta la vita.

Dunque, scoraggiata dalle infermiere, mi sono messa di buona lena ed ho cercato di attaccare il mio bimbo al seno.
Ovviamente non ci sono riuscita.

Dopo 3 giorni di ingessatura siamo finalmente tornati tutti a casa!
Una volta a casa è incominciato il periodo più difficile viste le oggettive difficoltà anche se mia madre e mio marito mi sono stai di grande sostegno pratico e psicologico.
La gestione del mio bimbo col gesso non era per niente facile ( bisognava cambiarlo in continuazione e stare molto attenti a non fare entrare cacca e pipì al suo interno mettendoci una infinità di ovattina e garzette).
Ho contattato varie consulenti, LLL e IBCLC e mamme, ma non ero ancora ancora riuscita ad attaccare nella giusta maniera il mio bimbo al seno e fargli dimenticare un mese di suzione da biberon.

Finalmente sono entrata in empatia con una consulente, che, nonostante fosse lontana da me (lei in Liguria ed io a Roma), mi ha supportato telefonicamente non solo dandomi tanta fiducia, ma anche indirizzandomi verso la soluzione al mio problema.
Ho cominciato ad usare il D.A.S. per abituarlo alla suzione, ma non con il seno (non ci riuscivo) bensì con il dito.
Così io e mio marito abbiamo allattato Massimo col dito per un bel pò di tempo!
Ovviamente dovevo continuare a tirarmi il latte, nonostante cercassi ogni volta di farlo attacare al mio seno.
E' stata dura!
Ad un certo punto il latte che usciva con il tiralatte era diminuito ( ovviamente perchè il mio bambino stava cominciando a succhiare sempre di più dal seno) ed io, vedendo quelle bottigliette non più piene come un tempo, sono entrata in crisi.
Sono andata all'ospedale dove era stato ricoverato Massimo (Bambino Gesù di Roma) per parlare con una consulente dell'IBCLC di persona e farle valutare l'attacco al seno mio figlio.
Il risultato è stato che secondo lei Massimo prendeva poco latte dalla poppata e che avrei dovuto prendere delle pillole per aumentare la produzione e mi ha prescitto il famoso Domperidone.
Pillole??? Io che sono sempre stata una specie di mucca??? Ovviamente non le ho prese!

Allora cosa ho fatto?

Me ne sono andata in vacanza! Mi sono rilassata, e il mio allattamento ha cominciato ad ingranare alla grande! Massimo faceva cacca ogni poppata, bagnava 5/6 pannolini e questo doveva bastarmi per stare serena e sapere che cresceva bene!

In seguito finalmente abbiamo tolto anche il gesso! E siamo rinati!!!

Durante tutto l'allattamento ho sempre avuto ingorghi (e questa era una prova che ero piena di latte) anche con febbre. Mi sono sempre svuotata il seno e l'ingorgo passava ( quando non avevo più il tiralatte ho cominciato a fare la spremitura manuale, riempendo una pentola di acqua calda ed aiutata dal vapore riuscivo a sciogliere l'ingorgo!) Ho sempre allattato a richiesta, nonostante la notte Massimo si svegliava spesso solo per consolazione.

Ho cominciato a dargli un'alimentazione alternativa solo a 6 mesi, offrendogli comunque il seno quando ne aveva voglia. Massimo mangia le pappe che è una meraviglia!

Per non farmi mancare nulla intorno agli 8 mesi del mio bambino, mi è stato diagnosticato un Herpes Zoster al seno, e la ginecologa e la pediatra del consultorio di Marino (RM) dove mi hanno visitata, mi hanno esortato a terminare immediatamente l'allattamento.
Ho cominciato immediatamente a piangere a dirotto davanti a queste due figure mediche distanti da me anni luce, che mi rassicuravano dicendomi che ormai avevo allattato tanto!
Tanto? Ma chi è che o stabilisce?
Per un attimo mi sono sentita crollare il mondo addosso.
Potete immaginare come io mi possa essere sentita dopo tutti i sacrifici che avevo dovuto affrontare per proseguire l'allattamento!
Ma non è finita qui.
La cosa più assurda è che mi hanno consigliato, per farmi andare via il latte, di indossare un reggiseno più piccolo di 2 taglie ed se eventualmente non avessi avuto risultati, fasciare ben stretto il seno.
Roba da medioevo!!! Rischiando di beccarmi pure una mastite!!!
Così sono corsa a casa in lacrime ed ho chiamato immediatamente il mio pediatra che mi ha esortato a proseguire l'allattamento. Ho telefonato pure ad Irene, una consulente della Goccia Magica, che mi ha messo in contatto con la Dott.sa Maria Ersilia Amreni ( IBCLC) la quale mi ha invitato anche lei a proseguire l'allattamento evitando di dargli il seno infetto da cui dovevo comunque tirarmi il latte e gettarlo, procedendo nel frattempo con la cura farmacologica compatibilissima con l'allattamento!
Finalmente dopo atroci sofferenze tutto è passato!

Nel tempo ho purtroppo avuto altre difficoltà a questo punto per me facili da risolvere, data ormai la mia determinazione.
Mio figlio ha cominciato a mordermi mentre metteva i denti ed in concomitanza ho sofferto di vasospasmo o "Fenomeno di Raynaud" causandomi dolori lancinanti tanto da sospendere l'allattamento ad un seno per volta e curami farmacologicamente.

Insomma le difficoltà che ho avuto sono abbastanza, ma non mi sono mai data per vinta.
Oggi continuo ad allattare e ne vado fiera!

Il mio consiglio per tutte le mamme è di non scoraggiarsi alla prime esperienze, di insistere perchè allattare non è complicato, ma è la cosa più naturale del mondo e credetemi che se ce l'ho fatta io, potete farcela anche voi.
Allattare al seno è il regalo più grande che potete fare al vostro bambino!!!


Ilaria Cinefra - Professionemamma