martedì 19 novembre 2013

MASSAGGIO INFANTILE: le parole delle mamme


Rosy ci racconta:

Prima di diventare mamma non ero a conoscenza di quanti modi esistono per poter dimostrare il tuo amore al tuo bimbo. Soprattutto con il primo figlio hai mille domande e poche risposte chiare. È un mondo nuovo e ogni giorno provi emozioni diverse. Leonardo, cinque mesi la prossima settimana, ha avuto un inizio un po' difficile, in quanto dormiva pochissimo e poi ci si sono messe anche le coliche. È stata dura riuscire a capire i suoi bisogni e ancora oggi stiamo imparando a conoscerci. Il massaggio è uno strumento utilissimo perchè non è solo un "ti metto l'olio dopo il cambio pannolino o dopo il bagnetto", è una comunicazione reciproca che permette anche senza parole di capirsi. Sto imparando a conoscere il mio bimbo in modo più profondo, a capire i suoi e i miei limiti. È bello avere un momento diverso dall'allattamento che ci permette di avvicinarci. Ma la cosa più bella è che anche il papà puó avere un momento tutto speciale con lui. È bello vederli mentre si scambiano tenerezze. Consiglio a tutti di provare. Fa bene all'anima.

lunedì 4 novembre 2013

Quella mia e di Cesare è una storia di latte, d’amore e di infinita pazienza! (la storia di Elisa)

Quella mia e di Cesare è una storia di latte, d’amore e di infinita pazienza! Cesare è il mio secondogenito e quando era ancora nel pancione, tra i mille dubbi che mi ponevo, c’era una certezza: anche se era il mio sogno, anche stavolta non sarei stata capace di allattare! Venivo da un’esperienza negativa, con Maria Luna ho dovuto ricorrere all’allattamento misto, ho vissuto quei sei mesi malissimo, non vedevo l’ora di svezzarla per non pensarci più! Tutti dicevano la loro: con il cesareo non viene il latte (vuoi che non lo sappia mia mamma che ne ha fatti tre?), non attaccarla troppo se no non dai il tempo al seno di riempirsi, mangia questo, bevi quello e bla bla bla. Non conoscevo ancora Monica Bielli nè il suo gruppo di face book e tantomeno il suo blog, quindi tutti questi discorsi mi sono rimasti nella mente fino al giorno del ricovero per il secondo cesareo, stavolta programmato. Cesare nasce il 31 ottobre 2012, un bel bambinone di 4.5 kg nonostante mancassero ancora 15 giorni alla scadenza esatta, che piangeva sempre! Così, in seconda giornata, al nido dell’ospedale, iniziano a dargli le aggiunte, mi dicono che il mio latte non basta, che lui è troppo grande e rischia di avere un calo glicemico se non è nutrito a dovere. Stavolta ero preparata, a casa avevo già pronto il bibe e comperato il latte artificiale proprio il giorno prima del ricovero.. Non sono caduta dalle nuvole ma questa conferma mi faceva male..io ci tenevo così tanto ad allattare!! Rientrata a casa continuo con le aggiunte, ma il bambino soffre di reflusso e tutte le volte che prende il bibe, butta fuori quasi tutto il latte e nonostante beva il L.A. vuole stare attaccato tantissimo, ogni 3 quarti d’ora!!! Cresce tantissimo, più di mezzo chilo a settimana e così mi viene il dubbio che le aggiunte magari potessero non essere indispensabili e combinazione,proprio in quei giorni, una mia amica mi aggiunge al gruppo di Monica, dove leggo di tante ragazze nella mia stessa situazione: bambini sempre attaccati ma allattati esclusivamente al seno, mi si apre un mondo nuovo…vuoi vedere che posso farcela anche io? Chiedo consiglio ad un pediatra e mi dice di eliminare le aggiunte e vedere quanto prende il bambino nella settimana successiva, senza pesarlo ad ogni poppata ma solo una volta alla settimana, così faccio e…. wow! con grande stupore prende 300 grammi!! E io piango di gioia, ce l’ho fatta!! Se penso a tutte le difficoltà che ho incontrato, al cambiamento di direzione che ho adottato e a tutte le persone che non volevano credere che io ce la facessi, mi viene ancora il magone adesso.. Voglio ringraziare tantissimo quella mia amica, prima di tutti, che mi ha aggiunto al gruppo, mio marito che ha sempre fatto il tifo per me e mi ha incoraggiata a non mollare, Monica Bielli per la sua disponibilità, professionalità ed infinita dolcezza e tutte le mamme che non mi hanno mai fatta sentire sola nemmeno per un minuto! Spero che la mia storia sia di aiuto ad altre mamme e spero che sia anche di incoraggiamento a chi vuole mollare perché magari si sente stanca o non si sente all’altezza come mi sono sentita io… Tutto passa, anche i periodi più duri li ricorderemo con infinita dolcezza e nostalgia… Cesarone prende ancora il mio latte, giovedì compirà un anno, un anno di latte e di immenso amore..

mercoledì 30 ottobre 2013

ALLATTO GRAZIE AL SOSTEGNO DI TRE DONNE...la storia di latte di Chiara e della piccola Andrea...

Un anno fa oggi ho scoperto di aspettare questa piccolina con un semplice test comprato in farmacia.. Oggi dopo 365 giorni son qui che la metto a letto.....
Lei... Andrea è nata con parto naturale ... Veloce, talmente veloce che non mi ha dato neanche la possibilità di togliermi la maglietta per il nostro primo incontro..
Appena portata in camera cercava subito il modo di attacarsi ma la sua mamma era ancora in divisa da calcetto.. Una volta sistemata ,piccola che fame aveva..3,270 kg.. Meno 240gr prima delle dimissioni.. La mamma era ancora sprovvista di latte ...
Non ho mai avuto la fissa del voler allattare a tutti i costi.. Molto diplomaticamente dicevo se viene bene altrimenti via di bibe..poi sia mia mamma che mia suocera erano per il latte artificiale,per motivi diversi,ma non mi hanno mai spinto ad allattare.. Mia cognata e mia cugina invece mi dicevano di non rinunciarci ... E avevano ragione..!!
al primo controllo 4 giorni dopo le dimissioni Andrea aveva preso 540 gr..!( altro che far analizzare il mio latte perché poco nutriente!)! Che soddisfazione ma anche fatica,le ho passate tutte..ragadi già in ospedale e dopo dieci giorni una bella mastite,39,5 di febbre per 48 ore.. Ammetto di aver comprato il latte in polvere quel weekend per la paura di attaccarla..e per una mezza idea di rinunciare..ma non l'abbiamo usato perché lei voleva me e non il bibe del suo papà.. Insieme abbiamo superato anche la mastite..
Dalla nascita solo latte materno.. La piccola cresceva bene, aumentava il giusto (200 a settimana in media)e la pediatra era soddisfatta,fino a settembre,20/09.quando al controllo del terzo mese non aveva preso nel mese i 600gr delle tabelle ma solo 450 .. Mi è stato subito detto dalla dottoressa di partire con le aggiunte perché la bambina doveva crescere di più.. Non mangiava il giusto..
Con il senno di poi le ho risposto un po' malamente,con un:"ok,da domani tolgo il mio latte,le aggiunte non le do, ho esclusivo mio o solo artificiale visto che di giorno mi fa le formaggette e di notte dorme secca per 11 ore da quando aveva poco più di due mesi.. Non ha fame e non sono io che non ho latte." Mi ha dato della drastica .
Molto scettica mi ha dato 15 giorni di prova, come contentino,dopo di che avrei dovuto cedere il passo al potente latte artificiale se al controllo non risultava un più 180 in 15 giorni..
La mattina dopo ho subito chiamato Monica..( spero d'averla resa fiera della mia risposta!).
Le ho raccontato la mia storia..
Purtroppo dal 3/09 ho dovuto riprendere il lavoro quindi dovevo assentarmi almeno 4 ore la mattina..la bambina già saltava la poppata notturna,da quel momento anche quella della mattina spesso spesso e volentieri..
Oltretutto viaggiavo tanto e lei con me.. Quindi si stancava parecchio..
Piano d'attacco partito..1) viaggiare il meno possibile,dormendo a casa di mia mamma temporaneamente..2) Con il mio super tiralatte la sera e la mattina dopo averla sfamato svuoto e preparo il biberon da lasciare alla zia che si occupa di lei.. Così da quattro pasti siamo passati ai cinque.. Senza toccare il riposo notturno..
Controllo dei 15 giorni... +350 gr .... La pediatra si è complimentata .. E mi ha dato il via fino a natale per poi iniziare lo svezzamento dei sei mesi..
Andrea ha quasi 4 mesi e mezzo... Prende 170gr in media a settimana,è dura, perché devo sempre tirarmi il latte e stare all'occhio di averne da lasciare a chi deve guardarla,ma tolto il biberon della mezza mattina,ci godiamo questo momento nostro dove tutti sono solo un contorno ai nostri discorsi di poppa!
Non posso che ringraziare mia cognata Milena e mia cugina Maddalena per avermi convinto ad allattare e Monica per il supporto ed i giusti consigli nel momento del bisogno!e soprattutto consiglio a tutte di andare avanti per la vostra..non fatevi influenzare dai commenti e consigli saputi di chiunque si senta in diritto di dirvi cosa dovete fare.Godetevi questi momenti..!!

Un abbraccio a tutte le mamme...

mercoledì 2 ottobre 2013

MASSAGGIO INFANTILE : LE PAROLE DELLE MAMME

CI RACCONTA ROBERTA:
Avevo tante buone intenzioni per i primi mesi, quando da mamma inesperta ho preso libri e comprato riviste e questa questione del massaggio mi aveva sempre attirata.... ma leggere un manuale non è indice di pratica! Il mio cucciolo ora ha 10 mesi ed è un concentrato di agitazione e movimento ma le volte che alla sera ci piazziamo sul lettone, prendo l'olio profumato (a lui ovviamente la scatola!), una coscetta, poi un piedino e poi l'altra cosciotta e l'altro piedino, ci pervade una quiete che fa passare tutte le tensioni.. Una carezza dietro l'altra, fatta con un rituale che ormai è diventato un gesto spontaneo, che diventa il nostro momento......finchè non mi si gira sulla pancia e allora devo inseguirlo x il letto giusto x qualche breve massaggino anche sulla schiena ma questa poi è un'altra storia! I primi mesi hai questo fagottino quasi inerte che ti guarda e si abbandona fra le tue mani, poi il cucciolo cresce e massaggio diventa un tocco, un contatto, un gioco che fa crescere insieme!!

venerdì 27 settembre 2013

IL MIO BIMBO HA 6 MESI : L'INTRODUZIONE DEI CIBI SOLIDI PER IL BAMBINO CON RISPETTO, NATURALEZZA E FIDUCIA

L'incontro è tenuto da Monica Bielli IBCLC (consulente professionale in allattamento)
Quando iniziare con i cibi solidi? Che cibi proporre? come gestire il rientro al lavoro con un bambino ancora allattato al seno? come conservare il latte? Cercheremo di affrontare tutti i dubbi delle neo mamme alle prese con una nuova fase di crescita.

L'incontro si terrà presso la sede di TONIDIVIOLA ASD - via Vinzaglio 59 - Alessandria (zona politecnico)

INFO E PRENOTAZIONI: Monica Bielli 327 2027093

domenica 22 settembre 2013

.... è la mia storia e quella del mio piccolo Lorenzo... la storia di Roberta...


Nel tempo ho sempre pensato e sostenuto che, se fosse successo, avrei voluto un parto naturale e avrei voluto allattare. Così è stato. Ringraziando il cielo ho avuto una gravidanza splendida, anzi talmente splendida che la ginecologa, a 30 settimane, mi ha detto di prendermela con un po’ più di calma che altrimenti rischiavo di scodellarlo un po’ troppo prima del tempo! Così ho fatto, ho rallentato i miei ritmi e coccolavo la mia pancia col mio Lorenzo che dentro cresceva e nel frattempo mi informavo, perché volevo un’idea mia, tutta mia. Una notte, più di tre settimane prima della scadenza, Lorenzo ha deciso che era il momento e dopo 4 ore e mezza di travaglio è arrivato. Ore serene ma intense, io, l’ostetrica e poi lui, che poco dopo era accanto a me e si è attaccato al seno per la prima volta! E’ vero, i dolori del parto sono forti ma l’adrenalina e l’emozione di vedere il proprio figlio cancellano tutto.. E così ora stava a noi due. Lorenzo è quindi nato un po’ prematuro e piccolino, al controllo due giorni dopo la dimissione, subito mi dicono che ha preso poco peso e a me già saliva l’ansia. Ma mi dicono solo di controllare il peso sovente e altre varie teorie, dieci minuti di qua, dieci di là, ogni tre ore, e così via.. All’inizio la bilancia era nostra compagna e sapere che prendeva 30/40 grammi di latte per volta mi riempiva di gioia, mangiava ogni due ore, velocemente e poi si addormentava svenuto! Era diventato il mio Sven! I primi tempi al piacere di dare nutrimento a mio figlio si accompagnavano i dolori di attaccarlo al seno, i capezzoli che facevano male….un lungo respiro e Lorenzo si attaccava, qualche minuto e il dolore spariva ma il ricordo di quelle “dolci sudate” è rimasto vivo! E così per il primo mese tutto tranquillo, lui chiedeva e io davo, lui cresceva ed era sereno. Poi iniziano i consigli sbagliati e non richiesti ma che da mamma inesperta e senza grandi sostegni finivo per cercare di seguire. Il pediatra con le sue tisane e le sue 5 poppate, la signora incontrata per strada con il ciuccio…l’ostetrica che aveva fatto nascere me.. anche se il suo era stato il consiglio meno invasivo “cerca di tenere almeno due ore e mezza tra una poppata e l’altra”! Persino mia mamma, madre nel periodo dei latti artificiali, un giorno mi ha detto “lo farai diventare obeso questo bambino a forza di attaccarlo!”. Per una settimana ho cercato di seguire le strade indicate da altri….risultato io più stanca e stressata, Lorenzo impaziente e piangnucolante e quindi motivo per mandare tutti a quel paese e fare di testa mia! Avevo un bambino sereno, che cresceva, io ero più che lieta di dargli da mangiare quando voleva, di giorno o di notte, in qualunque posto, perché dovevo privarmi di tale fortuna e di tutti quei momenti magici che ci facevano tornare ad essere una cosa sola?! E intanto avevo trovato chi da ascolto a tutti i dubbi di una neo mamma e ho capito che tra mamme ci si aiuta e ci si confronta per capire qual’è la propria strada e che alla fine è solo l’esperienza sul campo che può dare la competenza! E Lorenzo cresce, non è un super bimbo ma sta bene e il latte di mamma lo sazia in ogni momento. Pranzare e cenare con lui attaccato sornione al seno, andare in bagno con lui, farsi imboccare perché troppo comoda sul divano sempre con lui attaccato…queste cose gli racconterò quando sarà grande, e rideremo! E i mesi passano, arrivano le prime merende, le prime pappe ma le poppate “quando il signorino vuole” non mancavano mai.. La poppata per la nanna al pomeriggio, la poppata di coccola quando torno dal lavoro, quando mi viene a trovare in negozio, la sera dopo cena! E’ divertente vedere il mio cucciolo, tutto pimpante dietro ai suoi giochi, che all’improvviso si dirige gattonando verso di me, tende le braccine e come un lupetto affamato si attacca alla tetta e magari dopo neanche dieci minuti crolla nel più pacifico dei sogni! Siamo a 14 mesi, ora iniziano le solite frasi “ma allatti ancora, non è ora di smettere?” Io rispondo che sarà quando sarà lui a decidere… Ieri sera, nel lettone, eravamo distesi uno vicino all’altro, occhi negli occhi, mi ha dato un bacino pieno di lui e poi si è accoccolato a poppare e si è addormentato.. Cosa posso chiedere di più? Pensavo di non avere una storia di latte, pensavo di non avere grandi cose da raccontare, mi sono sempre detta fortunata per come è andato tutto, dalla gravidanza, al parto, all’allattamento senza problemi, pensavo che tutto ciò non potesse essere una storia di latte ma pensandoci bene, se non avessi voluto a tutti i costi seguire il mio desiderio, se avessi deciso di ascoltare gli altri e non mio figlio, ora non avrei avuto tutto questo da raccontare….ed è tanta storia, è la mia storia e quella del mio piccolo Lorenzo, bimbo cresciuto con il latte della sua mamma e mamma cresciuta con questa gioia!

sabato 21 settembre 2013

Corsi di massaggio infantile ad ALESSANDRIA, NIZZA MONFERRATO, TORTONA, CASALE MONFERRATO


Il Massaggio Infantile è frutto della fusione di diverse tradizioni: massaggio indiano rilassante, massaggio svedese, riflessologia, yoga.
Il massaggio del bambino è semplice, ogni genitore può apprenderlo facilmente e può adattarlo alleesigenze del proprio bambino, fin dai primi giorni di vita e durante ogni fase della crescita. Con il
massaggio si può accompagnare, proteggere e stimolare la crescita e la salute del bambino, è un
mezzo privilegiato per comunicare ed essere in contatto.
AIMI e Infant Massage sostengono la crescita dei genitori consigliando loro di effettuare in prima persona il massaggio sul proprio bambino: tra i benefici ci sarà anche la creazione di un legame più
solido nell'ambito della famiglia.

COSA SI FA AL CORSO?

Teoria e Pratica del massaggio

Il rilassamento del bambino

Il legame madre-padre-bambino

La comunicazione non-verbale (sorriso, contatto attraverso lo sguardo, contatto attraverso la
pelle...)

Affrontare la stipsi, il meteorismo. le coliche addominali ed il pianto

Momenti di confronto fra genitori su argomenti a loro scelta o proposti dall’insegnante


Contattare per email o telefono
email:
monica.bielli@aimionline.it
tel:
327 2027093




venerdì 20 settembre 2013

MOSTRA FOTOGRAFICA: SOS ALLATTAMENTO - VICINE ALLE MADRI

Il 7 dicembre alle h 17 alla libreria MONDADORI (Alessandria-via Trotti 58) sarà inaugurata la mostra fotografica SOS ALLATTAMENTO-VICINE ALLE MADRI. Sarà presente la scrittrice Tiziana Catanzani che presenterà i suoi libri: "Allattare un gesto d'amore" e "Lavoro e Allatto" editi da Bonomi. La mostra sarà poi visibile per le settimane successive all'interno dei locali della Mondadori.
Sponsor dell'evento: LOACKER REMEDIA (http://www.loackerremedia.it/). Il vino sarà offerto da: MALGRA' (http://www.malgra.it/)
Descrizione progetto:
L’argomento della SAM ( settimana mondiale dell’ allattamento) 2013 è IL SUPPORTO ALLE MADRI
Quale occasione migliore per festeggiare SOS ALLATTAMENTO che da 10 anni è attivo nelle province di Asti e Alessandria ?
Dal 2008, poi , è attivo un gruppo sos allattamento (https://www.facebook.com/groups/sosallattamento/ ) che ora conta 400 mamme della nostra zona. Donne che hanno allattato, che hanno avuto problemi , che hanno trovato supporto nella consulente IBCLC che gestisce il gruppo e conforto dalle stesse mamme del gruppo .
Da qui parte l’idea della mostra. In questi anni sul gruppo sono state postate tantissime foto che ritraggono le mamme in momenti di allattamento e cura dei figli, foto “casalinghe” che meglio danno l’idea del meraviglioso rapporto che si instaura fra una mamma che allatta ed il suo cucciolo.
Avete qualche foto che vi piacerebbe partecipasse alla mostra? Ne saranno scelte una trentina da ingrandire ma anche quelle non scelte avranno all’interno della mostra un posticino speciale.

Mandatele vostre foto corredata di liberatoria ( con firme autografe non digitali di entrambe i genitori) all’indirizzo mail monica.bielli@inwind.it

Regole:
Possono mandare le foto solo le mamme iscritte al gruppo “SOS ALLATTAMENTO di Monica Bielli IBCLC” https://www.facebook.com/groups/sosallattamento/

La foto partecipante deve essere spedita con la liberatoria firmata da entrambe i genitori con firma autografa (non digitale) all’indirizzo monica.bielli@inwind.it

Le foto devono pervenire entro e non oltre il 30 settembre 2013

Le foto, se fatte con una macchina compatta, devono essere mandate nel formato originale senza riduzioni . Se fatte con una reflex devono essere mandate in raw

Le foto devono essere “casalinghe” e non fatte da studi fotografici professionali

Le foto potrebbero essere leggermente ritoccate dal consulente fotografico (dal colore al bianco e nero ad esempio)

Si ringraziano tutti i collaboratori che sono mamme o papà del gruppo :

aiuto organizzativo: CLAUDIA CARREGA

consulenza fotografica: PIERMARIO ADORNO http://piermarioadorno.wordpress.com/

poetessa : DANIELA NUGHES
https://www.facebook.com/groups/116844385044570/?fref=ts

Grafica pubblicitaria: DENISE DE PAOLA
http://www.teamaux.com/

LIBERATORIA
FAI COPIAE INCOLLA SU UN NUOVO DOCUMENTO, COMPILA, FIRMA E SPEDISCI ALLEGATA ALLA FOTO PARTECIPANTE

Autorizzo la partecipazione della nostra foto a mostre e concorsi fotografici organizzati da Monica Bielli e sul sito internet di Monica Bielli. Ne vieto comunque l’uso in qualsiasi modo e in qualsiasi forma che possa recare pregiudizio all’onore, alla reputazione e al decoro delle nostre persone, ai sensi dell’art. 97 della legge n. 633/41 e dell’art. 10 del Codice Civile.


Io sottoscritta/o…………………………………………….autorizzo la pubblicazione delle immagini ritraenti la mia effige, realizzate il…………………….
Firma




Io sottoscritta………………………………………….madre di………………………………autorizzo la pubblicazione delle immagini ritraenti l’effige del minore……………………………….realizzate il ……………………………….
Firma


Io sottoscritto………………………………………….padre di………………………………autorizzo la pubblicazione delle immagini ritraenti l’effige del minore……………………………….realizzate il ……………………………….
Firma


sabato 25 maggio 2013

...quando qualcosa non va, una mamma lo sa...LA STORIA DI VALERIA E DEL PICCOLO LUCIO



Da dove iniziare? beh, iniziamo dal vero inizio, quando tutto è cominciato, quando questo meraviglioso universo si è aperto ai miei occhi ed al mio cuore: quando Lucio è nato!
Il parto è stato un po' difficile, sono saltate fuori un sacco di complicazioni una dietro l'altra, prima le acque che non si rompevano e che anche l'ostetrica ha faticato a rompermi, quando ormai ero dilatata di 10 cm e non si poteva più aspettare, poi le contrazioni che sono sparite, dove non si sa, poi dopo la maledetta ossitocina son tornate e io non le sentivo più, poi la sua testolina che era super in alto e il fatto che abbia dovuto spingere due ore senza la voglia per farla scendere, quando finalmente c'eravamo la mia stellina ha pensato bene di impegnare un braccio insieme alla testa, e messo pure di traverso, cosi mi sono beccata un bel taglio, nonostante avessi passato gli ultimi due mesi a massaggiare e ungere il perineo nella speranza di essere elastica, e alla fine ero talmente stremata che se non mi fossero saltati sulla pancia stile wrestler il mio piccolo non sarebbe mai nato...questo dimostra che le cose non sono mai come ci aspettiamo, ci sono delle sorprese, alcune belle ed alcune brutte, il parto mi ha riservato quelle brutte, ma il dopo ha portato tante di quelle belle, nonostante le difficoltà Lucio stava benissimo e ha gridato subito come un matto, quindi senza neanche pulirlo e aspirarlo mi han fatto tornare in sala travaglio dove un osterica mi ha afferrato una tetta e gliel'ha cacciata in bocca, almeno cosi brutale mi era sembrata la cosa, ma in realtà, riflettendoci, il fatto è che siamo abituate a considerare le nostre tette proprietà privata, non era stata poi cosi indelicata, è solo che non si è abituate ad essere manovrate cosi.
Lucio si è attaccato subito benissimo e sembrava se ne fregasse altamente del mio piangere e tremare...
In seguito è arrivata qualche altra brutta sorpresa, il dolore all'attacco, le ragadi al seno sinistro, quando arrivava il momento della poppata al seno sinistro mi venivan le lacrime solo a pensarci, ancora ora, dopo tre mesi, produco più latte dal seno destro, perchè per evitarmi un po' di dolore la prima settimana attaccavo due volte a destra e una a sinistra...ma ho stretto forte i denti, perchè allattare era una delle cose a cui tenevo dipiù, ho capito che è difficile, ma se ci tieni veramente non ti arrendi, e ho capito il perchè tante mamme si arrendono, perchè l'inizio non è solo difficile, ma è veramente difficile...
La montata non è arrivata subito, e il pediatra mi ha allarmato alle dimissioni, perchè il bambino ha avuto un calo del 15% e secondo lui era a forte rischio, ormonale com'ero, inutile dire che sono arrivata a casa piangendo, pregandolo di attaccarsi come si deve, e invece il mio cucciolo non faceva altro che dormire, avessi allattato a richiesta le prime due settimane avrebbe fatto tre poppate al giorno, cosi mi toccava svegliarlo, anche se mi dispiaceva, ma ero terrorizzata...
Dal quindicesimo giorno di vita la mia stellina ha avuto una crescita pazzesca, e mi son tirata su...
Quando finalmente l'allattamento era diventato più piacevole, i dolori all'attacco e le ragadi solo un ricordo, è arrivata un altra brutta sorpresa...Lucio ha iniziato durante la poppata a strillare come un aquila, ad irrigidirsi e inarcarsi tutto, non capivo cosa c'era che non andasse, siccome il problema è iniziato in concomitanza dei primi vaccini erano tutti pronti a dirmi che era solo "disturbato" per colpa del vaccino (anche la pediatra e la puericultrice), di non preoccuparmi, di stare tranquilla, che non era nulla, che ero io che mi facevo troppe pippe mentali, che ero esagerata...ma io sentivo che qualcosa non andava, e non capivo, ero sempre li a pensare a cosa poteva essere, ero sempre impegnata a cercare un perchè, il momento della poppata, che dovrebbe essere cibo e amore era arrivato a non essere nemmeno più cibo, il ritmo era una succhiata e uno strillo, una succhiata e uno strillo, e io piangevo con lui...mi sentivo inadeguata, come se non riuscissi più a capirlo, come se non riuscissi più a dargli ciò di cui aveva bisogno. Più mi agitavo e più lui reagiva peggio, ma il non agitarsi era diventato impossibile perchè non capivo cosa aveva. Tutti quelli che assistevano a queste scene insistevano che ero io a non avere più latte, o a dire che il mio latte era "diventato cattivo" ma io sapevo che non poteva essere cosi, anche se, quando sei in quello stato psicologico vicino al tracollo, quasi quasi dai retta anche alle stupidaggini della gente. Per fortuna per me non è stato cosi, ho avuto l'immensa fortuna di partecipare alla pagina di sos allattamento, cosi ho esposto i miei dubbi e Monica ha potuto aiutarmi...finalmente una teoria sensata, finalmente ascoltando tutti gli strani comportamenti qualcuno ha saputo dirmi cosa aveva mio figlio.
Si tratta di reflusso silente, tutte le cose si sono collegate, anche cose che aveva fatto da quando era nato e pensavo fossero normali, come ad esempio dopo mangiato il ruminare continuamente e portare la lingua dentro e fuori dalla bocca per ore...pensavo fosse semplicemente la digestione, e invece no...poi c'era il fiume di bava e schiuma che produceva costantemente, il fatto che si svegliasse urlando improvvisamente, che dormisse quasi solo più in braccio e se lo mettevi giù eran strilli, insomma, tutti i nodi sono venuti al pettine.
Ora le cose vanno meglio, sto tentando la terapia posturale prima di dare dei farmaci, e sembra funzionare bene, prima di tutto sapendo di cosa si tratta ho cercato di calmarmi io, poi con qualche accorgimento la situazione è migliorata notevolmente...ora non si poppa più facendo formare una angolo tra tronco e gambe, ma si sta belli dritti, si sta sempre dritti mezzoretta dopo le poppate, in braccio alla mamma o al papà e la nonna, si stringe un po meno il pannolino, insomma cose da poco, che però ti cambiano la vita, e sopratutto cambiano la sua...
Ho capito anche una grande cosa, quando qualcosa non va, una mamma lo sa...non importa cosa dicono gli altri. E' una cosa che si sente dire in giro, ma non ci credi finchè non lo sperimenti.
grazie Monica, agli occhi degli altri sembrerebbe una cosa da poco e invece hai fatto molto molto molto

giovedì 23 maggio 2013

“Mamma...poco poco”... la storia di Patrizia e Santiago


Mia mamma dice sempre a tutti che io ho preso il suo latte fino a due anni abbondanti.

Dice che le tiravo la maglietta e le dicevo “Mamma...poco poco”
Io sorrido sempre quando lo racconta.
E’ per questo, dice, che ho le ossa forti. Poi dice anche sempre che un giorno ha bussato alla testata del letto e mi ha detto “Chi è? Uuuh é il vecchietto. Ha detto che oramai sei grande e non devi più ciucciare”.
E da allora ho smesso di bere il latte di mamma, senza nessun tipo di trauma.

A me nessuno aveva detto che il dolore dell’allattamento sarebbe stato uno dei dolori più dolorosi.
Più delle contrazioni. Veramente nessuno mi aveva detto nemmeno che le contrazioni sarebbero state così dolorose.
Ma l’allattamento.

Quando Santiago è uscito, la prima cosa che ho pensato è stata “Oh noo…ha il mio naso!”
Poi me lo hanno messo sulla pancia, lui ha tirato su la testa in cerca della mia tetta e la seconda cosa che ho pensato è stata: “Ma…ma…vuole già mangiare???”
L’ostetrica me lo ha attaccato e lui ha iniziato a ciucciare come se non mangiasse da mesi.
Istinto animale, ho pensato.
Lo ammetto: mi sono sentita subito una figa ed ero felice perché sapevo storie di bambini che non si attaccano, non ciucciano, che fanno fatica.

Mi è sembrata subito la cosa più naturale del mondo, a parte avere, il giorno dopo, occhi di amici, parenti, conoscenti e passanti puntati sulle mie tette. Ecco quello è meno naturale. Cioè di colpo tutti guardano il bambino, e subito dopo, il bambino attaccato alle tue tette. E tu che fino a poco tempo fa…voglio dire, non è che sia la cosa più naturale del mondo stare con le tette di fuori.
A meno che tu non sia una cultrice del topless.

Due giorni dopo avevo i capezzoli in fiamme. Da lì capii che forse tanto figa non lo ero.
C’era qualcosa che probabilmente sbagliavo. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora arrivare.
Di natura sono una che non ama disturbare, quindi ho chiamato poche volte le ostetriche perché pensavo, da stupida, che una mamma deve saper allattare da sola, seguendo la natura. Come fanno i gatti, i cani, e tutti gli altri animali che allattano, di cui non ricordo le specie.
Poi avevo sempre mani e dita di mamme, nonne, papà, nonni, zie, cugine infilate tra la bocca di mio figlio e la mia tetta: ”Mettilo su, guarda che non respira, tienilo alto, tienilo basso, attenta alla mano, ma mangia di nuovo? ma non avrà mica fame? mettiti sulla sedia, sulla poltrona, nel letto…”
E quindi le prime poppate sono state più cha altro uno stress acrobatico da circo con un bel sorriso di circostanza appiccicato alla bocca.
I primi mesi, lo dico in tutta onestà, sono stati una vera prova di resistenza al dolore e di educazione per non mandare a cagare qualcuno.

Io avevo deciso di allattare. E non sono mai stata così determinata in tutta la mia vita.
Volevo che anche Santiago avesse le ossa forti come le mie.
Ho pianto tanto. Ho pianto perché i miei capezzoli si erano tutti tagliati. Ma a Santiago sembrava che la cosa non fregasse minimamente.
Ecco quella è stata la mia forza. Lo guardavo ciucciare per resistere.
Ricordo che quando si avvicinava l’ora della poppata o quando mugugnava perché aveva fame, io iniziavo a sudare. A tremare. Mi uscivano le lacrime e mi irrigidivo tutta. Temporeggiavo, respiravo, lo avvicinavo e quando vedevo quella boccuccia che si faceva enorme, e che da lì a poco avrebbe succhiato con tutte le sue forze procurandomi ulteriori tagli., beh in quei momenti allattare non era tanto naturale.
Per me non sono esistiti pensieri tipo: ”Non avrò il latte”. Per me, mia nonna ha allattato, mia mamma ha allattato, mia zia ha allattato, mia sorella ha allattato. E io avrei allattato. Io volevo allattare.
Una specie di tradizione di famiglia.
La cosa che mi ha aiutata tanto, a parte la determinazione, era sentire mia mamma che stringendomi la mano mi diceva: ”Ci siamo passate tutte” o mia sorella che mi precedeva di 5 mesi che mi diceva: ”Tranquilla davvero, guarda che poi passa” o mia zia “A me usciva il sangue dai capezzoli, quello non è niente” o ancora l’ostetrica che mi incoraggiava come si incoraggia un atleta stremato vicino al traguardo.
Non ricordo quando il dolore è finito.
Ricordo solo che a un certo punto, all’improvviso, è diventato tutto un piacere.
L’ora della poppata era un momento intimo, magico, surreale. Vedere Santi che si addormentava con la tetta in bocca, o che ciucciava come un forsennato sbrodolandosi il latte dalla guance.
In quei momenti del resto del mondo non mi fregava niente.
Ho allattato ovunque. Persino intrufolata in una palazzine del centro città, seduta sui gradini freddi di pietra della scalinata principale. Santi non poteva aspettare.
E una delle cose più belle sono i sorrisi complici che ci si scambia con le donne, quando ti vedono farti cibo per il tuo bimbo.

Santi adesso ha tredici mesi. Ciuccia al mattino, alla sera prima di andare a nanna e ogni volta che ne abbiamo voglia. A me non frega dei pareri di nessuno. Mi sono affidata al mio istinto.
E beh ovviamente anche alle ostetriche, che sono le uniche figure professionali a cui ho deciso di affidarmi.
Quando mi chiedono: ”Ma ciuccia ancora???” A parte pensare “Ma fatti i c. tuoi” rispondo: “Si” con un bel sorriso, come a dire ”Ma certo, perché non dovrebbe???”
Il latte non è mai andato via, nemmeno quando ho attraversato un fortissimo periodo di stress.
Che non è la casa in disordine.

A volte guardo Santi che orami è quasi un ometto e gli dico “Santi forse è il caso di piantarla un po’ lì”
Ma poi lui mi sale in braccio, mi tira la maglietta e mi guarda come per dire ”Mamma…poco poco”
Vabbè Santi, aspetteremo quando un giorno passerà il vecchietto da queste parti…

mercoledì 22 maggio 2013

... Perciò accettate i buoni consigli...Ma l'ultima parola datela al vostro cuore...LA STORIA DI DARIA..


Voglio raccontare la mia storia per tutte quelle mamme che hanno avuto o hanno difficoltà ad allattare.
La mia avventura inizia il 7 Agosto 2011 quando la mia bella bimba vigorosa e potente decise di ciucciare solo da una parte.

Naturalmente ho subito pensato che era un problema mio..e non sapevo proprio da che parti girarmi. In più per tutti i 5 giorni di ricovero la bambina ha continuato così e strillava da matti quando non riusciva a ciucciare..Diventava tutta rossa e soffiava forte con il naso.

Io ero disperata!Le infermiere entravano di continuo per controllare cosa stava succedendo..E a parte alcune tutte le altre non mi hanno tanto aiutato.

Sono uscita dall'ospedale super demoralizzata con la sensazione che non c'è l'avrei mai fatta a risolvere questo problema...

Invece dopo 2settimane che mi tiravo il latte con il tiralatte, dalla parte dove la bimba non ne voleva sapere,come per magia c'è l'abbiamo fatta insieme e abbiamo continuato fino a una settimana fa.

Dopo 21mesi io ho preso la decisione di smettere di allattare

Tranquillamente... ammetto di essermi stancata.

Stanca di non essere libera di andare in bagno durante la notte perché lei ciucciava sempre sopra di me. Stanca di vivere perennemente con il seno per aria tanto da dimenticarlmelo così. Stanca di non avere un ciclo regolare e addirittura di saltarlo

Ma soprattutto la voglia di creare un rapporto diverso con mia figlia, una coccola speciale solo nostra..Un momento solo per noi due che prima veniva rappresentato dall'allattamento ma adesso ci sono altre mille cose meravigliose che possiamo fare insieme.

Ora la mia bambina si addormenta accarezzandomi il seno,le canto la ninna nanna e dorme serena.

Voglio sottolineare che è stato un percorso molto difficile. Anche la decisione che ho preso di interrompere l'allattamento. Ho capito che ogni cosa è possibile se si vuole davvero e che spesso siamo noi mamme a farci tante paranoie e mille problemi mentri i nostri bimbi sanno adattarsi meglio di noi e vivono sereni accanto a noi.. sentono che ogni decisione giusta o sbagliata presa per loro è presa con il cuore!

Perciò accettate i buoni consigli...Ma l'ultima parola datela al vostro cuore.

lunedì 20 maggio 2013

Ma la sua tetta è sempre lì che l'aspetta! ...la storia di Elena e di Emma..


Questo breve racconto nasce dalla voglia di condividere la mia esperienza d'allattamento con altre mamme / neomamme. Naturalmente mi ritengo una “tettomane” convinta ma penso anche che il principale nutrimento dei nostri cuccioli sia il nostro infinito amore indipendemente dal mezzo utilizzato per nutrirli fisicamente.

Emma è nata dopo parecchie ore di travaglio. Non l'ho potuta avere con me per 24 ore . Avevo sognato di stringerla ed attaccarla subito a me ma purtroppo non ho avuto il tempo di farlo. E' così dopo un giorno intero provo ad attaccarla ma senza alcun risultato. Ma come? Al corso preparto mi avevano dato addirittura le indicazioni sulle varie posizioni in allattamento ? Ma perchè non spiegano “l'ansia da prestazione” delle neomamme? Tu sei lì e ti trovi a fare il mestiere più difficile del mondo… tutti cercano di aiutare … ti consigliano … e tu non sai che fare. “Meglio una mamma serena con un biberon in mano che una mamma stressata per colpa della tetta” queste parole riecheggiano nella mia mente. Ed io sono lì che mi chiedo perchè la cosa più naturale del mondo non accada anche a me. Perchè la mia piccola non vuole la carezza più dolce che una mamma può darle?! Ma io non demordo continuo a chiedere l'aiuto delle ostetriche presenti in ospedale ed Emma inizia ad attaccarsi al seno sinistro (ancora oggi il suo preferito) prendendo 15 grammi! Uscita dall'ospedale Emma prende pochissimo il seno destro. Iniziano presto le coliche e lei cerca me, il mio seno ed il mio calore per trovare conforto. Finalmente iniziamo ad attaccarci ad entrambe i seni! Nel silenzio della notte la stendo lì vicino a me e sento, seppur distrutta dalla stanchezza, che sono felice di sentire solo quel suono di “poppata”! Guardo i suoi occhi che curiosi iniziano a cercare i miei per cercare di dare un volto al nome amore. Lei si sazia di me come io di lei in ognuno di quei magici momenti che mi regala. Conosco Monica, organizziamo insieme un incontro tra mamme, ed inizio a non sentirmi più sola … condividere le proprie insicurezze è la principale fonte della sicurezza di essere una brava mamma! Torno alla realtà! So che presto dovrò tornare a lavorare …. così inizio a preparare delle scorte di latte congelato. Ma lei niente non ne vuole sapere del biberon e di quel latte conservato. Corro in macchina per tornare in tempo per le poppate e devo vederla piangere diverse volte per farle accettare quella finta tetta. Dopo tre settimane Emma prende solo il latte fresco ma accetta il bibe! Piangendo butto via quella scorta di latte congelato costatami ore di lavoro e mancato riposo. Mi porto il tiralatte al lavoro e mi “spremo” nelle pause per riempire quelle ciotoline con tutto il latte possibile da lasciare alla mia piccola.
Emma si sveglia continuamente cercandomi di notte e vuole il suo “ciuccio” umano! Mi gratifica sentirmi così essenziale per quel minuscolo essere che ho generato ma la stanchezza mi pervade. Non è mai stata un tipo facile ma iniziamo ad approciarci alle pappe con un discreto successo! Ma la sua tetta è sempre lì che l'aspetta! Oggi Emma ha quasi 9 mesi e come ogni sera si è addormentata alla tetta. Adesso vi devo proprio salutare … Mi aspetta una nottata fatta di tette al vento …

lunedì 13 maggio 2013

LA STORIA"DI LATTE " DI CLAUDIA


La più bella sensazione del mondo, si lo posso dire, entrambe le volte. Alcuni mi prendono per matta quando lo dico, altri per megalomane perché credono che ostenti la mia alta soglia del dolore quando dico che della gravidanza il parto è la cosa che mi spaventava di meno, ma il momento in cui ho sentito i miei piccoli uscire e in cui in un attimo tutti dolori di poco prima erano svaniti ecco credo che siano gli attimi in cui mi sono sentita meglio in tutta la mia vita. Poi girarmi e vedere sul materassone i miei bimbi, ho partorito entrambi allo stesso identico modo, stessa ostetrica, stesa posizione, stesse sensazioni, stessa reazione loro; piangevano ancor prima di essere completamente fuori.
Poi l’attimo subito dopo in cui mi hanno dato il fagotto in braccio e il mio cuore si gonfiava di emozione vedendo anche mio marito in lacrime, la paura di farlo cadere visto la scarica di adrenalina che stava scemando e il mio tremare forte forte.
Davide è nato il 14 marzo 2009 dopo sei ore di travaglio. Un bel bimbo di 3 kg e 500 già biondo, appena fuori me l’hanno subito attaccato e per lui è stata la cosa più naturale del mondo. Nei giorni successivi però la montata lattea ha tardato ad arrivare e Dado ha perso parecchio peso quindi, simpaticamente, la pediatra dell’ospedale mi ha detto allora:- Signora lei di sicuro dovrà dare qualche integrazione ma tranquilla non è la fine del mondo.- Frastornata sono tornata a casa per starci però poco perché giorni dopo mi hanno di nuovo ricoverato il mio piccolo per gli alti livelli nel sangue di bilirubina e per sottoporlo quindi ai cicli di fototerapia come sarebbe poi successo anche con Viola. Per questo motivo entrambe le volte ho vissuto la situazione in modo molto negativo pur sapendo che i bimbi stavano bene solo che, come sapete, la voglia di tornare a casa è tanta e quindi non riuscivo a godermi in pieno i primi momenti col mio cucciolo di turno. Fatto sta che, grazie soprattutto all’ottimo personale dell’ospedale di Novi che mi ha sempre seguito e supportato, anzi, credo di aver fatto venire l’esaurimento quando ero ricoverata con Viola per i miei pianti isterici perché sentivo la mancanza di Davide a casa, il latte è arrivato eccome. Davide in quella settimana, dopo aver avuto un notevole calo fisiologico, è stato dimesso dai cicli di fototerapia che aveva superato il peso della nascita e da li ho capito che ce l’avrei fatta.
Cinque libri, sono gli ultimi che sono riuscita a leggere da quando ho figli e li ho letteralmente “mangiati “ tutti nei primi 40 giorni di vita di Dado che era diventato un prolungamento del mio seno ed io ero un tutt’uno col divano. Era praticamente sempre attaccato; lunga poppata, pisolino quasi sempre in braccio e di nuovo poppata…sinceramente non credo che nei primi due mesi abbia mai tenuto nemmeno due ore fra una e l’altra, fortuna che ho sempre avuto marito, mamma e suocera sempre ad aiutarmi e grandi alleati nell’allattamento ad oltranza. Dopo i primi mesi le tempistiche si sono allungate ma, pur scoprendo dopo i sei mesi il cibo, Davide ha sempre voluto la sua amata “titta” restando parte integrande della sua vita fino a 32 mesi. Quanti sermoni da parte di “amiche” depositarie della conoscenza assoluta secondo le quali Davide sarebbe diventato un insicuro, mammone e io e mio marito ci saremmo allontanati per la mancanza di intimità. Difatti grazie alla nostra mancanza di intimità ad aprile 2011 sono rimasta incinta inaspettatamente della mia Viola e, come sempre ho risposto e rispondo tuttora a quelli che mi rimproverano di far dormire i miei figli nella nostra stanza, dico che per fortuna non vivo in un monolocale ma in un appartamento con diverse stanze. Per quanto riguarda il distacco dal seno di Davide un po’ io ho patito perché mi sentivo in colpa con lui essendo incinta di 30 settimane, mi sembrava di tradirlo. Però la natura è come sempre meravigliosa e più semplice di come noi uomini crediamo, lui dopo qualche pianto si è arreso alla mia volontà ed insieme abbiamo trovato altri modi per coccolarci.
Quindi dopo nove mesi da quell’aprile, il 19 Gennaio 2012 è arrivata nella nostra sconclusionata famiglia la mia principessa, Viola, un terremoto di energia e vitalità che si è dimostrata molto indipendente già dalla nascita. Con lei il latte è arrivato subito e tanto, dopo il ciclo di fototerapia i giorni in casa sono passati veloci, lei tendenzialmente dopo che era sazia si staccava perché voleva fare dell’altro e, una volta scoperto il cibo solido lo ha sempre preferito rispetto al latte. Per carità, ora ha 16 mesi e comunque ciuccia ancora diverse volte al giorno però fra un piatto di lasagne e la tetta questa “ingrata” indiscutibilmente sceglie le lasagne. Con lei non mi voglio porre limiti, dopo l’esperienza di Davide ho deciso di vivere il tutto molto tranquillamente, la natura farà il suo corso e quando sarà il momento manderò in pensione la mia latteria anche se mi mancherà tanto.
La gioia di vedere crescere i propri piccoli non ha eguali e una mamma sa sempre cos’è meglio per i suoi cuccioli ad ogni età, sia che abbia allattato o che per qualsiasi motivo abbia dato latte artificiale.
Concludo con un luogo comune ma che è semplice e vero. ESSERE MAMMA E’ IL MESTIERE PIU’ IMPEGNATIVO MA APPAGANTE E BELLO DEL MONDO…Noi donne per questo siamo molto fortunate e SPECIALI…

Claudia Carrega

venerdì 3 maggio 2013

LATTE E MAMMA...LA STORIA DI CRISTINA


Sono riuscita finalmente a trovare un po’ di tempo…per raccontare la mia storia di “latte e mamma”…..per chi avesse piacere di leggerla.
Mi chiamo Cristina e ho 40 anni! Ho due figlie: Galadriel di 14 anni, nata dal mio primo (unico e ultimo) matrimonio e Ilaria di 40 giorni. Due “bimbe” proprio diverse a vederle…perché ovviamente assomigliano ai rispettivi papa’! Galadriel è nata di ben 5,050 kg alla 41esima settimana, Ilaria di 3,820 alla 38esima. Ho allattato Galadriel esclusivamente al seno per sei mesi e poi, dopo lo svezzamento, per altri otto mesi ha continuato ad attaccarsi. Non ho mai avuto problemi di ragadi (facevo asciugare un po’ del mio latte sui capezzoli per creare una sorta di patina protettiva). Tutto liscio, insomma, se non per il fatto che non prendeva né ciuccio né biberon e quindi la mia tetta era l’unico modo per calmarla, per farla addormentare etc. E’ stato molto impegnativo anche perché quasi da subito ho dovuto seguire una dieta rigorosissima per via di una sua presunta intolleranza ai latticini (si svegliava spessissimo, si strofinava il viso, russava e aveva macchiette e pustoline). Ci sono stati momenti in cui avrei voluto sinceramente mollare, ma ha sempre prevalso la voglia di dare il meglio a mia figlia e la mia testardaggine. Alla fine, quando lei si è staccata spontaneamente e definitivamente, ho pianto! Quindi per Ilaria mi aspettavo lo stesso percorso…anzi pensavo che la montata lattea mi sarebbe venuta prima perché ho iniziato ad attaccarla da subito in sala parto (per Gala non era stato possibile), invece la piccola non riusciva a “prendere” i miei capezzoli, forse un po’ troppo grossi per la sua boccuccia e mi si sono tagliati immediatamente. Sono rimasta in ospedale cinque giorni e per tutto il tempo ho pianto dal dolore ogni volta che provava a ciucciare. Per aiutarmi a guarire un po’ le ferite le infermiere davano l’aggiunta di latte artificiale ogni tanto ed io ero già preoccupata che poi non si attaccasse piu’. Insomma tutte le mie sicurezze da mamma “vissuta” si sono dissolte in un attimo e mi sono sentita alquanto incapace. Tornata a casa e guariti i capezzoli (per fortuna..grazie ad impacchi di connettivina e soprattutto al Purelan), ci si è messo anche il mio compagno a rendermi piu’ insicura di quanto non fossi già…era in ansia perché non aveva il timore che la piccola non mangiasse a sufficienza, voleva che la pesassi ogni volta, mi chiedeva tutte le volte che la sentiva piangere se non fosse per il latte…insisteva anche per usare piu’ spesso il biberon con il latte artificiale.
Insomma un vero stress..cosi’ ho chiamato il pediatra che aveva seguito Galadriel che mi ha consigliato di rivolgermi ad una consulente per l’allattamento…Monica Bielli. Cosi’ ho fatto: gentilissima è venuta a casa mia e ha supervisionato la bimba, il suo modo di attaccarsi al seno, il mio modo di allattare…mi ha dato preziosissimi consigli e mi ha rincuorata ed incoraggiata. Mi ha fatto sentire una “buona madre”. Nei giorni seguenti ho affittato il tiralatte elettrico per evitare ingorghi mammari, facilitare un po’ la piccola e rassicurare anche il padre (ogni tanto il bibe con il mio latte tirato lo sollevava). Ho eseguito gli utili esercizi per la suzione corretta e tutto si è risolto anche abbastanza velocemente. Ilaria ha imparato ad attaccarsi bene, i capezzoli non mi fanno piu’ male, ho latte in abbondanza, ho restituito il tiralatte (ne ho uno manuale che va benissimo all’occorrenza). Beh rimangono poi i soliti problemi…intolleranza alimentare come la prima figlia (e te pareva!!!) e le temutissime coliche!! Sono di nuovo a dieta strettissima..vorrà dire che faro’ prima a tornare nei miei “mitici jeans”!
GRAZIE MONICA….

giovedì 2 maggio 2013

LA STORIA DI FLAVIA E DEL SUO QUARTO ALLATTAMENTO FINALMENTE RIUSCITO!

Ciao mamme, mi chiamo Flavia ho 33 anni e ho avuto 4 figli.
Vi scrivo perché so cosa si prova ha non allattare per consigli errati e allattare per consigli adeguati, vi dico che per i primi tre figli ho avuto un allattamento misto, semplicemente perché mi avevano convinta che il mio latte per quanto fosse abbondante non era nutriente, NON CREDETE hai consigli dei "nonni", quando dicono di mettere il latte in un bicchiere e se diventa acqua non è buono, SBAGLIATISSIMO in alto rimane la sostanza, e una volta riscaldato (non bollito) riprende ad essere come appena tirato...
Ora ALLATTO da quasi 4 mesi il mio bambino e DEVO RINGRAZIARE Monica, perché grazie a questa pagina ( https://www.facebook.com/groups/sosallattamento/ )e i suoi consigli ho appreso che avrei potuto allattarli tutti, certo avrei avuto bisogno di un aggiunta, ma non avrei rinunciato e preso anche le pastiglie per togliere il latte, quanto ero delusa per mia figlia non poterla allattare, che pianti ho fatto perché mi sentivo inadeguata, non ero in grado di nutrirla nonostante ero una centrale del latte, ricordo dopo 11 anni come fosse ieri, la pastiglia per togliere il latte in mano, il bicchiere dall'altro e le lacrime che scendevano e... aspettavo... un cenno un gesto un qualsiasi aiuto per non ingerire la pillola, tutto perché avevo seguito i consigli di chi mi diceva tua figlia ha fame e il tuo latte non ha sostanza... Oggi il mio bambino cresce benone prendeva 500g ogni 15gg, poi per sue necessità ho dovuto dal 3 mese iniziare ad aggiungere latte artificiale , ma la notte c'è solo la mamma..
Verissimo allattare stanca e pesante ti esaurisce non sai se mangia a sufficienza se ciuccia ed esce oppure no... ma quando tra le braccia lo stringo e lui si attacca a volte anche solo per giocare e un momento nostro nessuno può "rubarci" questa nostra complicità questo nostro abbraccio, gioco, riso, AMORE..
NON rinunciate ad allattare per quanto Vi consiglino di lasciar perdere... prima consultatevi con ESPERTE IN ALLATTAMENTO perché tante volte anche i pediatri non aiutano in questo!!! ed è una fortuna AVERE QUESTO GRUPPO ( https://www.facebook.com/groups/sosallattamento/ ), questa tecnologia usiamola per giusti fini.
CERTO se in gioco c'è la Vs saluta, questo è un altro discorso, io parlo solo per chi come me aveva solo bisogno di integrare il LA al mio e avrei allattato...
UN BACIO AI BIMBI/E E A TUTTE LE MAMME:::: GRAZIE MONICA!!!!!!



GRAZIE A TE FLAVIA ! SENTIRTI SERENA PER QUESTA TUA RIVINCITA , PER ME è BELLISSIMO! Monica


giovedì 11 aprile 2013

LA STORIA DI VALENTINA E SAVERIO


Salve,
mi chiamo Valentina e vorrei condividere la mia storia di
allattamento, molto sofferta, ma per adesso riuscita, perché possa
essere d'aiuto a tutte le mamme che credono fermamente nel valore di un
gesto d'amore così naturale.
Il mio Saverio nasce alle 1.14, dopo una
gravidanza perfetta e un travaglio brevissimo. Sembra già che sorrida:
me lo distendono di fianco appena uscito dal pancione e lui, convinto,
si attacca al seno. Ho pianto le lacrime di gioia che mai avrei pensato
di poter versare.
Già dalle prime ore del mattino e poi tutta la notte
successiva continuai ad attaccarlo...ciucciava, dormiva, ciucciava.
L'utero mi faceva male per effetto della suzione e le ostetriche mi
confermavano che era tutto come da manuale. Terzo giorno, quello della
dimissione. La pediatra: "Signora, il bambino ha calato peso quasi del
10%, gli abbiamo dato 20 gr di latte artificiale e se l'è scolato. Mi
raccomando, insista ad attaccarlo, ma tenga di scorta del latte
artificiale e lo pesi ogni volta che mangia.". Ero così felice di
portarmelo a casa che non detti peso a quelle parole, mi preoccupai
solo di chiedere conferma all’ostetrica di turno che lui si attaccasse
bene e la risposta fu: “perfetto, guarda come deglutisce bene!!!”.
Comprammo del latte e lo mettemmo in dispensa, mia madre mi portò la
bilancia di mia nipote, allattata esclusivamente da mia sorella con
grande naturalezza.
A casa, inizia l'incubo: dopo mezzora di suzione lo
pesiamo…5 gr, dopo un’ora altri 5 gr…, dopo un’ora zero… Saverio
succhiava ogni ora al mattino e tutti i pomeriggi anche cinque ore di
seguito, facendo riposini di un quarto d’ora fra le mie braccia. Era
diventato impossibile fare anche le pesate. Ogni giorno quei dieci
grammi in più erano un traguardo irraggiungibile. E alla sera il
bambino piangeva tantissimo. Tuttavia, al mattino il mio pigiama era
bagnato di latte e Saverio era vispo e sporcava regolarmente i
pannolini. Non riuscivo a capire che cosa non funzionasse: certo è che
cominciai a sentirmi una mamma che non dava al suo piccolo quello che
lui chiedeva, una donna che era arrivata dove voleva nella sua vita ma
che non riusciva a dare il minimo al suo bambino. Col tiralatte una
tragedia: non uscivano più di 2 grammi…
La pediatra mi disse di dargli
il latte artificiale alle poppate della sera (quali???, lui andava a
richiesta) e io, ogni volta, mi ostinavo a tenerlo attaccato…lui
piangeva, io pure. Chiamai l’ostetrica dell’ospedale, che mi disse di
togliere l’artificiale perché avevamo solo da trovare il ritmo…il bimbo
la sera piangeva e io ero combattuta fra farlo faticare (come parere di
ostetrica) e dargli quel maledetto biberon prescritto dalla pediatra,
che sì lo avrebbe saziato, ma mancava del contatto con me. Lui tirava
bene al seno e ci metteva il suo: ero io a non essere alla sua altezza.
Decisi dunque di dargli il biberon solo ed esclusivamente se sentivo di
non farcela fisicamente io, per dormire qualche ora in più.
Saverio
riprese il peso della nascita in nove giorni e il diciottesimo giorno
aveva preso mezzo chilo dalla dimissione. Pensai che era un buon
risultato e mi parve di notare anche un aumento del latte…smisi anche
le doppie pesate. Quel giorno andai alla visita di controllo dalla
pediatra molto ottimista. Lei constatò il mezzo chilo in più e invece
mi disse: “ma insomma signora, non lo vede che questo bambino cresce il
minimo? Con la sua ostinazione di darle il suo latte non rispetta le
sue potenzialità di crescita. Gli dia il biberon con l’artificiale
nelle ultime due-tre poppate. So che ha paura che il bimbo non si
attacchi più, ma un bambino che ha fame non va trastullato, ma
saziato.”. Una sentenza che fu un macigno. Era venerdì, piansi tutto il
pomeriggio, mi aveva scoraggiato, ma non convinto del tutto. Avviammo
le pratiche per cambiare medico e il lunedì vestii il piccolo pronta a
portarlo al primo consultorio che mi avesse dato risposta. Al telefono
trovai un’ostetrica che poi ho scoperto che abitava proprio vicino a
noi. Mi disse di dargli sempre sempre sempre il mio seno e, avendo il
bimbo già venti giorni, mi disse di proporgli dopo ogni poppata il
biberon e segnare solo quanto prendeva di artificiale, in modo da
stimare la mia produzione di latte.. Così feci… Venne alle 19, ora
presunta di una poppata serale, dunque scarsa. Mi tastò il seno: il
latte c’era, ma Saverio, da pigro, era diventato pigrissimo e amava il
mio seno più per addormentarsi che per mangiare, pur attaccandosi
benissimo. Mi disse che avevo fatto bene a non sostituire le poppate,
ma a insistere, perché c’erano tutte le basi per un allattamento
normale. Feci così per altri quindici giorni (ogni biberon era una
spada per me, ma non mi ero ancora rassegnata all’idea di dargli il mio
latte e valeva la pena tentare per farcela o rassegnarsi del tutto). Il
bambino crebbe tantissimo e mi accorsi che tirava molto di più il mio,
tanto che a volte, rifiutava il biberon. Il nuovo pediatra mi disse di
cominciare a togliere le giunte (“tanto lei è la sua mamma e lo
conosce, sa quando è sazio. Gli dia la giunta solo se piange dalla
fame.”). Nel giro di altri venti giorni Saverio ha abbandonato del
tutto il latte artificiale. Oggi ha quattro mesi e prende
esclusivamente il mio latte, gioioso e vorace. La sera spesso si
addormenta con un grande sorriso e la bocca ancora piena di latte e io,
orgogliosa, ancora mi commuovo a guardarlo.

Un bacio a tutte
Vale e
saverio


UN GRAZIE A VALENTINA PER AVER CONDIVISO LA SUA STORIA DI LATTE . BRAVA PERCHE' CI HAI CREDUTO!!! LE MAMME SONO UNA FORZA! UN PICCOLO DISAPPUNTO PER LA PEDIATRA CHE HA DATO L'AGGIUNTA AD UN BAMBINO CHE AVEVA RIPRESO IL PESO DELLA NASCITA IN NONA GIORNATA ED IN 18ESIMA AVEVA PRESO MEZZO KG DALLE DIMISSIONI. ERA EVIDENTE CHE L'ALLATTAMENTO, PUR ESSENDO INIZIATO CON DIFFICOLTA', IN QUEL MOMENTO STAVA PRENDENDO UNA BUONA STRADA...RICORDIAMO CHE I NEONATI ALLATTATI AL SENO DEVONO RIPRENDERE IL PESO, DOPO IL CALO, ENTRO LA DECIMA GIORNATA E POI CRESCERE, SECONDO LE TABELLE OMS, 135 GRAMMI A SETTIMANA ..

Monica

mercoledì 9 gennaio 2013

LA STORIA DI BARBARA





Il giorno in cui è nato Andrea è stato il più meraviglioso, emozionante, doloroso e sorprendente della mia vita!

Tutto è andato bene, dalla gravidanza che è stata bellissima (il periodo più bello della mia vita) fino al parto che, nonostante sia stato impegnativo (niente epidurale per mia scelta), in fin dei conti è durato solo 5 ore!

Il mio cucciolo aveva esattamente 5 minuti di vita quando, ancora tutto sporchino, l'ostetrica me lo ha riportato dicendomi di attaccarlo subito perchè aveva le manine in bocca. Così mi ha fatta stendere su un fianco e me lo ha sdraiato vicino e lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo (e probabilmente lo è) ha spalancato quella sua bocchina e ha iniziato a ciucciare. E' rimasto attaccato a me per un'ora intera!

Mentre lo guardavo, esausta e frastornata, ancora non rendendomi bene conto di quante cose erano cambiate in un attimo, pensavo che tutto ciò che era successo fino a quel momento e quello che stava succedendo avevano del miracoloso. L'istinto di questo piccino appena venuto al mondo, un mondo per lui assolutamente sconosciuto, che senza essere aiutato ha cercato e trovato il seno della sua mamma è un'emozione che non riesco a spiegare con le parole, a ripensarci mi vengono i brividi!

I giorni in ospedale sono trascorsi con Andrea perennemente attaccato a me! Ogni tanto provavo a metterlo nella cullina dell'ospedale (anche per provare a riposarmi un pò), ma non ci voleva stare, lui voleva il calore della sua mamma...e le sue tettine!

La montata lattea è arrivata esattamente il giorno in cui sono tornata a casa, e da quel momento il mio tesoro ha potuto nutrirsi quando e quanto voleva! Di sicuro è stato impegnativo, ma lo sapevo già, ma ero assolutamente decisa e determinata ad allattare al seno, mi ero tanto documentata e alla fine, per fortuna e grazie a Dio, tutto è andato come desideravo.

Mio figlio non ha mai assaggiato nemmeno una goccia di latte artificiale grazie a lui che è stato bravissimo, si è sempre attaccato bene (mai avuto problemi di ragadi o altro) e spesso, stimolando la mia produzione di latte, e un pò anche grazie a me che non ho ascoltato chi mi diceva che avevo poco latte (con quel seno così piccolo poi...), che forse non era buono, che era acquetta, che con il latte artificiale si sarebbe saziato di più...chissà come facevano a sapere tutte queste cose, mi sono sempre chiesta!

Adesso Andrea ha 8 mesi e siamo in pieno svezzamento, fino a poco tempo fa ciucciava la mattina per colazione e la sera per addormentarsi. Adesso, per sua scelta, è rimasta solo la poppata del mattino, alla sera si addormenta con la testina sulle gambe del suo papà...l'inizio dell'indipendenza!

Monica lo sa, è un momento un pò difficile per me, credevo che sarebbe stata una mia decisione quella di diminuire o sospendere l'allattamento, invece il mio bimbo mi sta facendo capire cosa vuole e io, anche se mi dispiace, sono decisa a rispettare le sue scelte.

Auguro a tutte le mamme di provare un'esperienza come la mia, meravigliosa e positiva sotto tutti i punti di vista e se posso dare un consiglio dico a tutte di non mollare, anche quando vi sentirete stanche e avreste voglia di avere un pò di tregua, godetevi i momenti in cui allatterete i vostri bimbi, osservateli mentre cucciano, imprimetevi nella memoria quegli sguardi pieni di Amore e di dolcezza; è impegnativo, faticoso, ma è bellissimo ed appagante, è un momento solo vostro e quando vi accorgerete che sta finendo un pò di tristezza arriverà!


Barbara.





GRAZIE A BARBARA PER LA CONDIVISIONE...CHE DIRE ...SON COMMOSSA ...
E' DIFFICILE "LASCIAR ANDARE" I FIGLI E LA TRISTEZZA, PER UN PERIODO DELLA VITA CHE FINISCE, è DEL TUTTO NORMALE... <3

Monica



LA STORIA DI MAMMA GIULIA E DEI SUOI BIMBI:GIORGIO , GABRIELE E GEMMA




Ciao Monica, mi chiamo Giulia ed ho 25 anni.

Sono mamma di tre cuccioli: Giorgio 4 anni, Gabriele 2 anni e 8 mesi e Gemma 8 mesi.

Le mie tre storie di latte sono molto diverse tra loro e potrebbero essere utili a chi sta per cominciare il suo cammino in quella splendida favola chiamata maternità.

Giorgio è nato l’8 dicembre 2008 e nevicava fitto fitto. Dopo una notte intera di travaglio, finalmente alle 07.41 ho conosciuto il mio pulcino. Era piccino nonostante fosse nato a termine e appena nato l’ho subito attaccato al seno. Ma non è stato così semplice.

Inizialmente abbiamo avuto entrambi parecchi problemi: lui era piuttosto pigro e aggiungendoci i miei capezzoli piatti e la mia inesperienza c’è voluta un po’ di pazienza.

Il primo giorno gli sono state date delle integrazioni di artificiale perché non c’era proprio verso. Poi, passata la ressa dei parenti in visita (complice anche il giorno festivo) con calma, e con l’aiuto del personale dell’ospedale molto disponibile e gentile, abbiamo trovato il nostro ritmo.

E quel ritmo lo abbiamo mantenuto per quasi otto mesi, fino a quando ho scoperto che dentro di me batteva un altro cuoricino.

Gabriele è nato il 28 marzo 2010, domenica delle Palme.

Travaglio quasi inesistente: arrivo in ospedale alle 13.00 e alle 15.19 lui era fra le mie braccia.

Con lui le cose sono andate molto meglio, complice la mia esperienza con Gio.

Sei mesi di allattamento splendidi fino a quando il mio latte non bastava nemmeno per un pasto. E allora, con la tristezza nel cuore, siamo passati al latte artificiale.

C’è stato di buono che sia Giorgio che Gabriele si sono adattati molto bene al biberon e al latte in polvere.

Poi, all’inizio di luglio del 2011, tornati dal viaggio di nozze, un ritardo.

All’inizio ho avuto un po’ di crisi ma poi è passata.

L’11 aprile 2012 il mio più grande desiderio si è avverato: dopo due stupendi maschietti finalmente è arrivata la mia principessina Gemma.

Un parto piuttosto veloce grazie anche all’aiuto dell’ossitocina perché avevo contrazioni troppo corte.

E finalmente alle 00.58 eccola lì, la mia cucciolina.

Anche lei si è attaccata alla tetta senza problemi. Ora, dopo quasi 8 mesi il mio latte comincia a scarseggiare e sento già quel vuoto dentro: per me smettere di allattare è sempre stato molto difficile e triste. È un distacco forte. Ma con le coccole sono sempre riuscita a sostituire quel legame viscerale che crea l’allattamento materno.

Purtroppo lei non ha accettato il biberon come Gio e Gabri: non le piace il latte in polvere e non le piace affatto il biberon. Credo che la soluzione saranno le pappe latte. Vedremo.

Tirando le somme credo che l’allattamento materno sia insostituibile e unico. Chi ne ha la possibilità dovrebbe sfruttarlo il più possibile.

FA BENE AL BAMBINO MA FA ANCHE TANTO BENE ALLA MAMMA!!

Soddisfatta dei miei 27 mesi di gravidanza, di 3 parti naturali e di circa 22 mesi di allattamento.

Un bacio a tutte le mamme del mondo!
Giulia



GRAZIE A GIULIA CHE HA CONDIVISO LA SUA MERAVIGLIOSA STORIA DI MAMMA GIOVANISSIMA CON NOI!!