mercoledì 28 novembre 2012

LA STORIA DI LATTE DI NICOLETTA



Ciao Monica,

volevo raccontarti la mia storia di latte...so che per molte l'allattamento al seno si è rivelato più difficile di quanto si potesse immaginare e volevo rendervi partecipi della mia storia perchè può rincuorare chi sta per affrontare questa grande avventura..

Samuele è nato il 13 aprile 2012 dopo un parto lungo e faticoso...il 12 aprile alle 23,50 mi si rompono le acque e all'1 e 30 eccomi in ospedale agitata ma contenta perchè finalmente sto per conoscere il mio bimbo. Non ho mai avuto paura del parto in sè, quanto piuttosto dell'allattamento, del non avere latte, del non essere capace a gestire le nuove situazioni che si stavano per verificare. Comunque alle 12 del giorno dopo ero appena di 5 cm nonostante averle provate tutte. Finalmente arriva l'aiutino (ossitocina) e alle 15,49 vedo per la prima volta il mio pupetto, che già piangeva prima ancora di uscire del tutto.

L'ostetrica mi passa Samuele avvolto in un asciugamano e ancora sporco...che bello che era!e mi chiede se voglio provare ad attaccarlo..ero distrutta, erano più di 30 ore che non dormivo e non mangiavo niente dalla sera prima, ma figurati se non me la sento!Ed ecco il momento della verità: lo prendo, lo appoggio al petto e come per magia...ecco che si gira verso il mio seno, trova il capezzolo e si attacca a ciucciare...ha dell'incredibile...la natura...

Me lo prendono, lo lavano, lo vestono e lo portano al nido per tutti i controlli di routine...ci rivediamo dopo un'oretta e l'ostetrica mi chiede di nuovo se mi va di attaccarlo...ma certo che si!!!Ed ecco di nuovo la magia: mi guarda, si gira verso il seno e via a ciucciare attaccato a ventosa...non ci credo!Come può un neonato che ha appena visto la luce avere già questo istinto...come se lo avesse già fatto mille volte...e con che foga!!!

La domenica mattina mi sveglio e mi trovo due belle chiazze sul pigiama: era arrivata la montata lattea e a parte la corsa di mio marito in farmacia a cercare un reggiseno adeguato alle nuove dimensioni, per Samuele inizia la festa! Finalmente la pappa!!!Si attaccava10 minuti, poi si addormentava ancora con la goccia di latte sulla guancia e se la dormiva per tre ore...possibile che sia tutto così facile? Ebbene si, per me è stato così...la cosa più naturale del mondo...

Ed eccomi qua, a 7 mesi ancora allatto il mio bimbo nonostante i nostri alti e bassi, le preoccupazioni perchè ogni tanto prendeva meno peso, la paura di non avere abbastanza latte..ma alla fine la tetta l'ha avuta vinta sul biberon!E a tutte quelle che vedevano la mia 2° scarsa e dicevano:"non avrai di latte" vorrei tanto raccontare come invece ho potuto allattare e saziare il mio bambino fino ad oggi!

E quanto vorrei ringraziare l'ostetrica che mi ha spinto a partorire naturalmente il mio bimbo e che nonostante non ce la facessi più mi ha fatto provare ad attaccare subito Samu...e anche la mia compagna di stanza che ormai veterana (è al terzo bimbo) ha saputo consigliarmi nei primi momenti...Nicoletta




GRAZIE A NICOLETTA CHE CI RICORDA CHE UN ALLATTAMENTO AL SENO PUO' ANCHE NON AVERE PROBLEMI ED ESSERE SOLO UNA MAGNIFICA ESPERIENZA !! MONICA

mercoledì 21 novembre 2012

LA STORIA DI BARBABA


Divento mamma (a quasi 39 anni) nel momento stesso in cui su quel test di gravidanza compaiono due righette rosa,ed io figlia degli a anni 70 (in cui imperversavano biberon e latte artificiale ) sono felicemente allattata sino a 2 anni. Voglio pensare che quel legame fortissimo che mi unisce alla mia mamma abbia radici così lontane e che cominciano nel momento stesso in cui mi nutre al suo seno. Con queste basi cresce in me il desiderio spasmodico di allattare …compro libri,partecipo ad incontri,mi confronto con altre mamme …..ce la devo fare e poi …se tutte le mamme hanno il latte …non posso mica fare eccezione io .La mia piccola Vittoria (..e qui gia’ il nome la dice lunga!!!) nasce il 06/01/2010 dopo un lungo travaglio e un cesareo non programmato…me la fanno vedere per qualche minuto e poi me la portano via ,LA RIVEDO dopo circa due ore e subito l’attacco al seno. Facciamo un roomig-in totale per cui avendola sempre accanto giorno e notte riesco ad attaccarla spessissimo ,non è facile e naturale come pensavo ma supportata delle ostetriche che mi guidano e mi incoraggiano trascorro i giorni di degenza abbastanza serenamente. Veniamo dimesse dopo 4 giorni,io non ho ancora la montata lattea,…e qui cominciano i problemi. A casa ,da sole ,mi sembra tutto piu’difficile.. la piccola piange,io non trovo la posizione adeguata…sono stanca e comincio a scoraggiarmi. Trascorriamo cosi due giorni…poi mi decido… non posso perdere troppo tempo…chiamo Monica!!!LA mattina seguente è gia’ a casa mia …controlla la piccola ,guarda come l’attacco e dice…va tutto bene …continua cosi’. BEH!!! forse avevo bisogno solo di un’iniezione di coraggio ma da quel momento è stato tutto in discesa. Dopo 15 giorni porto Vittoria alla prima visita pediatrica e il peso che alla nascita era kg2860 è kg 3.30. La nostra storia finisce qui ….ma non il nostro allattamento che continua ancora a distanza di…. Quasi 3 anni. Sono stata fortunata….sicuramente si.. ma sono stata anche tanto aiutata.

Grazie Monica , grazie mamma , grazie Enrico e grazie mia piccola grande Vittoria

Barbara




GRAZIE A BARBARA PER AVER CONDIVISO CON NOI LA SUA STORIA DI LATTE... BARBARA...TI RICORDO CON AFFETTO E RICORDO CON AFFETTO ANCHE LA TUA MAMMA..GRAN DONNA!!). MONICA

martedì 16 ottobre 2012

LE DOMANDE DELLE MAMME



Ciao !ieri primo capoparto ...e pure tanto ...D ha 3 mesi e mezzo l' allatto esclusivamente al seno ,adesso mi sto facendo mille paranoie. Non è un po presto a 3 mesi e mezzo? il mio latte è sempre nutriente come prima? non cambiera niente? mi sto facendo prendere dall' ansia, di solito arriva prima quando non si allatta piu o si ha poco latte se torna il ciclo? NL





ciao NL!

Il periodo post parto in cui una donna che allatta non ha il ciclo si sa che varia molto da donna a donna . La media delle mamme sperimenta un ritorno alle mestruazioni (con allattamento esclusivo) dopo circa 6 mesi dal parto.
Gli studi su allattamento al seno e fertilità han portato a una migliore comprensione del modo in cui l’allattamento materno inibisce la fertilità.
Il segreto per tardare le mestruazioni sembra avere intervalli fra le poppate non superiori alle 4 ore di giorno e 6 ore di notte ma anche se le modalità di allattamento al seno sono un fattore chiave per la durata del periodo infertile, per la ricomparsa delle mestruazioni conta anche la biochimica individuale. Un piccolo numero di donne, nonostante allatti i propri figli senza dare integrazioni, ha la ricomparsa delle mestruazioni nei primi tre mesi dal parto; le differenze individuali delle mamme, quindi, possono posticipare o abbreviare il periodo naturale di infertilità e la ricomparsa del ciclo in alcune donne.
Il latte, naturalmente, rimane nutriente come prima e non diminuirà la produzione con il ritorno del ciclo. Anche i "vecchi" detti che il latte diventa acqua o cattivo son miti da sfatare in quanto non ci sono evidenze scientifiche che lo dimostrino!

Quindi, continua ad allattare serenamente la tua D !!


(le domande delle mamme sono reali e prese dal mio gruppo facebook SOSALLATTAMENTO-AL. In questo caso, previo consenso dell'interessata, ho tolto il nome e cognome intero ed ho lasciato solo le inziali)

bibliografia: Allattamento al seno - il libro delle risposte (La Leche League International)

venerdì 5 ottobre 2012

I'M YOURS...




bel video del Melograno di Trento..ANCORA BUONA SETTIMANA DELL'ALLATTAMENTO AL SENO!!!!

mercoledì 3 ottobre 2012

LA STORIA MIA, DI GINEVRA E DELL'ALLATTAMENTO....(DI ELENA S.)





Credo Che non serva scrivere quello che è stato “prima”, per sapere la nostra storia . La storia mia, di Ginevra e dell’allattamento.



Ginevra è nata una domenica mattina alle 11.50 con un cesareo d’urgenza una settimana prima della scadenza. Era in sofferenza, ha avuto un problema di emogas alla nascita ed è stata parecchio in culletta termica. Ho visto mia figlia alle 15.30 per la prima volta, per dieci minuti poi me l’hanno di nuovo portata via. Alle 17 il primo attacco. Bellissimo. Ma da subito capisco che qualcosa funziona male. Lei ciuccia e si addormenta praticamente subito. La sveglio riparte e si riaddormenta. Poi me la portano via. Questa cosa si è ripetuta altre volte nel corso delle 24h successive. La notte dopo me la lasciano. Piangevo di gioia, basta culletta per sempre con me. Ma presto mi accorgo che lei ha fame ma non si attacca come dovrebbe, chiediamo (io e mio marito) aiuto al nido ci proviamo in tutti i modi. La sentenza, la bambina è piccola e debole, fatica troppo ad attaccarsi. Autorizzo una prima giunta, intanto mi attacco al tiralatte. Gioia ha mangiato con una foga!!! Io avevo la montata lattea ma lei continuava ad attaccarsi poco per poco e solo a destra. Anche le operatrici del nido convenivano che dovevo continuare a provare…

Mi dimettono con controllo del peso dopo 48h, Ginevra da 2,700kg alla nascita viene dimessa di 2,550kg. Dopo 48h ha preso solo 40gr, troppo pochi. E’ costantemente attaccata, ma mangia poco, si addormenta. Così mi indicano come soluzione di tirarmi il latte e darle la giunta. Dopo 3 giorni ha preso 200gr, la strada è quella giusta. Mi sento oggetto di scherno da parte di molti, fissata per questa cosa del biberon, del latte in polvere. Una madre imperfetta incapace di nutrire la propria figlia, la cosa più naturale del mondo. Nonostante questi commenti non arrivassero dalle famiglie, era il mio stato d’animo. La mia depressione era iniziata.

Due pediatri differenti mi dicono la stessa cosa, di andare avanti così fin verso i 3,5kg quando poi lei dovrebbe acquisire più forze e riuscire nella suzione, nel frattempo continuare ad attaccarla.

Inizia il mio calvario. Per settimane io mi tiravo il latte ogni due ore, appena finivo la attaccavo, la tenevo finché stava tranquilla poi biberon, nel periodo peggiore le davo metà pasti col mio latte e metà con LA. Piano piano la produzione aumentava, ma le si attaccava sempre meno e con sempre meno risultati. Era affezionata al biberon, in cinque minuti mangiava e poi dormiva. Da un certo punto di vista una pacchia. Eppure a me non andava bene, io volevo l’allattamento. Mi ritrovo così a contattare Monica Bielli. Dopo averne parlato un po’ per telefono eccola arrivare a casa mia. Constata che Ginevra si attacca a destra ma non vuole saperne della sinistra, mentre si attacca benissimo alla tettarella!!! La diagnosi è rassicurante, la prima persona che sia riuscita a tranquillizzarmi. Falle fare un paio di esercizi (specifici) e attaccala… vedrai..

Dopo 15 giorni abbiamo salutato biberon e aggiunte, dopo venti anche il tiralatte perché rifiuta addirittura la tettarella! E dire che Monica era la mia ultima chance se non ci fossi riuscita sarei passata 100% LA.

Tirarsi il latte ogni due ore notte inclusa per un’ora, attaccarla continuativamente, notti in bianco… non era vita, ma l’ho fatto e dovesse essere necessario lo rifarei per la bambina. L’allattamento è stata la prova più difficile da superare, non solo per me, ma anche per mio marito, quelle settimane snervanti mettono a dura prova un rapporto. Non so se ce l’avrei fatta senza di lui, senza il suo appoggio, il suo aiuto, il silenzioso esserci sempre.

Mille corsi preparto non ti preparano a tutto questo, gli incontri sull’allattamento dovrebbero essere obbligatori per future mamme ma anche per il loro compagni. E perché no anche per le relative famiglie.

Ginevra sta per compiere 4 mesi, pesa 6,5kg per circa 66cm, mangia indipendentemente da un seno piuttosto che dall’altro, la destra rimane la sua preferita, ovvio. Continuo ad allattarla a richiesta e ovunque, non curante di tutti quelli che mi chiedono “ogni quanto mangia” e inorridiscono quando rispondo “non ha orari”, indifferente alle frasi del tipo “ma mangia di nuovo” quando la attacco magari 20 minuti dopo che si era staccata, facendomi scivolare sulle spalle “ma non puoi farla mangiare così tanto, diventerà grassa”… eccetra. Lei cresce è felice, ride, sorride, gioca ed è aperta a tutti.

Purtroppo a gennaio ricomincio a lavorare quindi dovrò staccare Ginevra dal mio seno presto… ma potrò dire di avercela messa tutta e non aver mollato. E spero che un giorno lei capisca quanto è “costato” tutto ciò… non per farglielo pesare ma solo perché capisca quanto amore c’è in un gesto cos’ naturale.

Grazie a Monica e a Marco mio marito, senza di loro oggi io e Ginevra saremmo comunque qua ma con qualcosa in meno…. Meno feeling, meno condivisione. Continua ad essere faticoso allattare, ci sono ancora le mie giornate no quelle in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, ma piano piano passeranno.



GRAZIE A ELENA CHE HA CONDIVISO CON NOI LA SUA STORIA...CHE IO PERSONALMENTE FARO' FATICA A DIMENTICARE AVENDOLA VISSUTA IN PRIMA PERSONA ED ESSENDOMI TROVATA DAVANTI UNA DONNA FORTE E DETERMINATA CHE SI è MESSA IN GIOCO, HA AFFRONTATO I PROBLEMI CON UNA FORZA D'ANIMO INCREDIBILE...UN INSEGNAMENTO ....PER ME..
Monica

lunedì 1 ottobre 2012

SETTIMANA DEL''ALLATTAMENTO AL SENO : COMPRENDERE IL PASSATO , PIANIFICARE IL FUTURO





Quanto lavoro è stato fatto in questi ultimi trent'anni? In una ricerca torinese dell'82 sull'educazione dei figli, su un campione di 700 famiglie, si rilevava che il tasso di allattamento dei bambini per almeno un mese era del 39%, il 38% allattava con biberon con latte VACCINO (!!)o adattato e il 22 faceva allattamento misto. Tutte le donne che nOn avevano alalttato riferivano di non averlo potuto fare per cause di forza maggiore , indipendenti dalla loro voltoltà. (Minerva pediatrica-Torino-edizioni minerva medica 1980). Sempre a Torino con i bilanci di salute del 2004 risulta che il Tasso di allattamento pieno(esclusivo più predominante) al 4-5 mese raggiunge il 45% e al 2-3 mese era del 58 % (promozione e sostegno all'Allatamento al seno-rapporto regionale-Piemonte-2007)

Tra i risultati dell'81 e quelli del 2007 troviamo una mole di lavoro e voglio ricordare le principali iniziative se vogliamo comprendere il passato ..

Nell'89 L'UNICEF e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno redatto un decalogo di misure che ogni struttura sanitaria deve dimostrare di rispettare prima di poter essere riconosciuta "Ospedale Amico dei Bambini"ed è anche un decalogo etico per medici ed operatori che lavorano nel settore anche se non in un ospedale amico dei bambini:

Definire un protocollo scritto per l'allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno
Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario.
Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento
Promuovere la collaborazione tra il personale della struttura, il territorio, i gruppi di sostegno e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.



Nel 90 venne fatta la: Dichiarazione degli Innocenti sulla protezione, la promozione e il sostegno all'allattamento al seno.

La "Dichiarazione degli Innocenti" è stata elaborata e adottata dai partecipanti al meeting internazionale "Breastfeeding in the 1990s: A Global Initiative" ("Allattamento negli anni Novanta: un'iniziativa globale), il convegno venne svolto presso lo Spedale degli Innocenti a Firenze dal 30 luglio al 1° agosto 1990.


La dichiarazione diceva che:

Per raggiungere l'obiettivo globale di una migliore salute e di una più corretta alimentazione della madre e del bambino, tutte le donne dovrebbero essere messe nella condizione di praticare l'allattamento esclusivamente al seno, e tutti i neonati dovrebbero essere nutriti soltanto con latte materno, dalla nascita fino ai 6 mesi di vita.

I bambini dovrebbero continuare ad essere allattati al seno, ricevendo allo stesso tempo alimenti complementari adeguati, fin oltre i due anni di età.

Questo ideale di nutrizione infantile deve essere raggiunto attraverso la creazione di un ambiente consapevole e che aiuti le donne consentendo loro di allattare in questo modo.

Per raggiungere l'obiettivo è necessario, in molti paesi, che si crei una "cultura dall'allattamento al seno" e la si difenda energicamente dalla "cultura dell'allattamento artificiale". Ciò richiede impegno e mobilitazione sociale e il totale coinvolgimento del prestigio e dell'autorità dei leader riconosciuti in tutti gli ambienti sociali.

Devono essere compiuti sforzi per accrescere la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare, attraverso l'eliminazione di restrizioni e di influenze che alterano le percezioni e il comportamento femminili, spesso con mezzi insidiosi e indiretti. Ciò richiede sensibilità, attenzione continua, e una strategia delle comunicazioni ampia ed esauriente che coinvolga tutti i mass media e si rivolga a tutti i livelli della società.

Inoltre dovrebbe essere eliminato qualsiasi ostacolo all'allattamento al seno presente all'interno del sistema sanitario, del mondo del lavoro e della comunità. Dovrebbero essere prese misure adeguate per garantire alle donne una corretta nutrizione per uno stato di salute ottimale non solo per loro stesse ma anche per le loro famiglie.

Inoltre, la garanzia che tutte le donne abbiano anche accesso alle informazioni e ai servizi di pianificazione familiare permette loro di continuare ad allattare al seno ed elimina il verificarsi di gravidanze troppo ravvicinate, che comprometterebbero la salute e lo status nutrizionale di madri e figli.

Ogni governo dovrebbe sviluppare politiche nazionali di allattamento al seno, fissare obiettivi nazionali per gli anni '90 e istituire un sistema nazionale per il controllo del raggiungimento di tali obiettivi, elaborare indicatori che misurino il grado di diffusione dell'allattamento esclusivamente materno dopo la dimissione dai reparti maternità e la sua diffusione all'età di 6 mesi.

Le autorità nazionali sono inoltre sollecitate ad integrare le politiche nazionali relative all'allattamento al seno nelle loro politiche globali di sanità e sviluppo. Nel far ciò esse dovrebbero rafforzare ogni intervento volto a proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento al seno con programmi di assistenza pre e perinatale, di nutrizione, di pianificazione familiare, di prevenzione e cura delle malattie infantili e materne comuni.

Dovrebbero far acquistare a tutto il personale sanitario le capacità necessarie ad applicare queste politiche sull'allattamento al seno.

E a catena dal 97 si son svolti i corsi OMS unicef rivolti a : ginecologhi . pediatri di famiglia e ospedalieri, ostetriche , puericultrici che è stato un momento di formazione all'allattamento corale partito dalla consapevolezza che si era persa la competenza, sia delle mamme sia degli operatori,,nei confronti dell'allattamento al seno con il risultato di un dilagante tasso di donne che allattavano artificialmente.


A che punto siamo ora? credo che la strada sia ancora lunga ma come mamma che ha partorito per la prima volta nel 91 ( dove se parlavo di allattamento a richesta , di romming-in e di allattare oltre l'anno...venivo guardata dagli operatori come un a pazza...) oggi vedo le grandi trasformazioni che siamo TUTTI INSIEME riusciti a fare...Vedo pediatri più informati, vedo osetriche caparbie che lavorano alla grande, vedo colleghe IBCLC e consulenti Leche League che hanno ancora voglia di fare e di impegnarsi. Vedo le mamme che seguono i miei corsi trasformarsi (dagli anni 90 in cui davvero la consapevolezza e le nozioni erano poche ) in donne attente e informate...vedo mamme che riescono a lavorare e allattare e passano un magnifico messaggio ATTUALE .

quindi...BUONA SETTIMANA DELL'ALLATTAMENTO..IN PRIMIS ALLE MAMME...son loro che danno la carica per andare avanti e continure a lavorare ..

e buona settimana ai colleghi.. e come diceva Ghandi (riassunto alla Bielli): Non fermiamoci, agiamo e non nascondiamoci, continuiamo ad evolverci...

BUONA SETTIMANA DELL'ALLATTAMENTOOOOOOOOOOO!!!!





venerdì 3 agosto 2012

BUONA SETTIMANA MONDIALE DELL'ALLATTAMENTO AL SENO!!



Campagna di promozione sociale inserita all'interno della Settimana Internazionale dell'Allattamento Materno 2009 (iniziativa no profit).
Con Robin Lim, premio Alexander Langer per la Pace 2006.
In collaborazione con Farmacia Pozzi di Bassano d. Gr. (Farmacia Amica dell'Allattamento), Azienda Sanitaria 3 di Bassano d. Grappa

giovedì 26 luglio 2012

ATTIVITA' DI AGOSTO


ciao mamme! Gli incontri sono sospesi per tutta l'estate ma se avete bisogno mi trovate (compreso ferragosto!) per via telefonica e per mail ! E come di consuetudine ricevo allo studio Massofisioterapico di Matteo Gatto oppure, se preferite, vengo a trovarvi a domicilio.
Come sempre aspetto le vostre storie di allattamento da pubblicare sul blog per renderlo più vero e interessante!!(mandatemele per mail a sosallattamento@live.it)

buone vacanze e buona tetta!!!godetevi i vostri cuccioli, giocate con loro sulla spiaggia, fate passeggiate, andate in piscina e riempitevi di bei ricordi! Io mi godrò i miei adolescenti liberi dal latino e dalla matematica...


domenica 6 maggio 2012

LA STORIA DI LUNA


Ho deciso di raccontare la mia storia legata all'allattamento al seno affinchè tutte le neo-mamme possano usarla per capire che noi mamme non siamo sbagliate e che l'istinto di protezione e l'amore possono farci conquistare tutto...
Ho partorito il 9 aprile 2012. Il mio piccolo non è potuto stare con me poichè aveva bevuto una certa quantità di liquido amniotico, pertanto è stato portato presso il nido con gli altri neonati per i dovuti controlli. In serata è stato con me, ma durante la notte non l'ho tenuto in stanza con me poichè ero svenuta e le dottoresse hanno ritenuto più opportuno che io riposassi senza dovere badare al piccolo.
Il parto si è svolto naturalmente, ma non appena il piccolo è nato non me lo hanno fatto attaccare al seno; mi hanno praticato l'episiotomia e mi hanno portata in stanza senza che io lo attaccassi al seno.
Il giorno seguente ho tentato di avviare l'allattamento. Le infermiere che mi hanno "seguita" mi hanno detto che il bambino andava posizionato sulle gambe adoperando un cuscino e schiacciando il suo viso contro alla mammella. Purtroppo, però, il mio piccolo cominciava ad urlare con un grido soffocato, spaventato e disperato ogni qualvolta veniva utilizzato questo sistema. Io lo consideravo aggressivo e non mi piaceva, ma mi sentivo inesperta, incompetente, incapace, e mi sono lasciata guidare da loro, nonostante il piccolo continuasse a non attaccarsi al seno. La montata lattea non arrivava. La seconda notte, il piccolo piangeva disperato (per la fame), e poichè continuava a non attaccarsi al seno, ho chiesto aiuto alle infermiere in turno. Risposta (con sguardo di presa in giro come se fossi una cretina) : "Signora, se il bambino non si attacca gli darà l'aggiunta o comincerà con l'artificiale". A quel punto sono esplosa. Durante il corso pre-parto l'ostetrica aveva più volte ricordato l'importanza dell'allattamento al seno, avevamo visto insieme dei video esplicativi e ci aveva detto quanto fosse importante non mollare e cercare in tutti i modi di allattare al seno. Mi aspettavo, quindi, una stessa linea di pensiero da parte delle colleghe che dovevano seguire le neo-mamme che avevano appena partorito. Mi diressi quindi verso l'asilo nido dove venivano tenuti i piccoli che non stavano in stanza con le mamme, chiedendo ancora aiuto perchè riuscissi a fare attaccare il mio cucciolo al seno. Ebbene, ho incontrato donne sgarbate, indisponenti, che mi hanno detto che non era possibile che la loro collega mi avesse dato una simile risposta, e una di loro (quella con la quale mi sono PURTROPPO rapportata maggiormente) ha detto che io inventavo le cose e che ero io a non capire i loro insegnamenti, visto che lei aveva perso con me gran parte della serata per farmi vedere come allattare al seno.
Se non ho reagito davvero malamente è stato solo perchè in braccio avevo il mio piccolo : ho fatto presente alla cara signora che insegnare alle neo-mamme ad allattare era solo uno dei suoi compiti da infermiera e che non mi aveva fatto un favore, anzi, che probabilmente doveva rivedere il suo metodo giacchè il mio piccolo dopo 48 ore ancora non si era attaccato correttamente, addirittura a me dava l'impressione di essere spaventato dal mio seno vista l'aggressività del suo metodo.
Risultato? Mi fecero sedere lì con loro, all'1 di notte, ed il piccolo si attaccò, ma per 1/2 minuti al massimo. Mi diedero quindi la famosa "aggiunta", dato che andava nutrito.
Tornata in stanza, il mio piccolo aveva ancora fame, e cominciò ad urlare disperatamente. Al che un'infermiera del nido entrò in stanza e malamente mi porse un biberon dicendomi di darglielo, spazientita ed irritata. Mi sentivo già estremamente in colpa verso le altre mamme poichè il mio piccolo piangeva disperato e sapevo che stavo disturbando il sonno delle altre mamme, quindi passai il resto della nottata piangendo.
Il terzo giorno, uscii dall'ospedale. A casa, tentavamo di farlo attaccare al seno ma la scena era sempre la medesima: il piccolo Samuel urlava disperato alla sola vista del mio seno. Così cominciammo con l'allattamento artificiale, anche se ad ogni pasto io tentavo di allattarlo al seno.
Dopo 4 giorni tornammo in ospedale per una visita di controllo, e là altre infermiere con cui ancora non mi ero rapportata durante la mia degenza mi dissero che potevo adoperare il tiralatte per dare al piccolo il mio latte, dato che era arrivata la montata lattea. Mi spiegarono anche come tirarlo al meglio. Tutto ciò non mi era stato detto durante la mia degenza in ospedale, e mi sembrò già un enorme passo avanti il fatto di potere nutrire il mio piccolo col mio latte, anche se ancora utilizzavamo i biberon poichè al seno continuava a non attaccarsi.
Finchè, una settimana fa... una mattina, prima di dargli il biberon, ho provato come sempre ad attaccarlo al seno. E finalmente il mio amore si è attaccato, ed è così che da una settimana lo allatto esclusivamente al seno; abbiamo accantonato biberon, latte in polvere, liquido... E nonostante sia difficile poichè il piccolo ha bisogno di rassicurazione e di lentezza, di tempo, di pazienza,io sono estremamente soddisfatta, perchè io e mio figlio abbiamo imparato come affrontare l'allattamento da soli, conoscendoci, ed ho capito che lui aveva solo bisogno di tempo e di entrare in contatto con me. Non siamo tutte uguali così come non tutti i bambini sono uguali, il mio aveva bisogno di annusarmi, di sentirmi vicina, e quando ci siamo lasciati andare abbiamo cominciato questa splendida avventura.
Ancora adesso capita che quando sia in preda alle colichette sia così nervoso da non volere attaccarsi. A quel punto, ho imparato che devo tranquillizzarlo e ritentare in un secondo momento.
Ad oggi posso quindi affermare di avere imparato da sola ad allattare, sono estremamente delusa da quanto accaduto, poichè durante il corso preparto l'ostetrica Antonella è stata eccezionale, così come le ostetriche che mi hanno accompagnata in travaglio e in sala parto, sono state persone magnifiche ed esemplari nella loro professione, idem per le ginecologhe. Ma il reparto nido personalmente è da rifare daccapo, allontanando possibilmente le persone che adottano metodi uguali per tutte le mamme, che trattano le neo-mamme come fossero delle deficienti, che non hanno sensibilità e non comprendono la delicatezza del momento, nonostante si parli di donne quindi ci si aspetterebbe almeno la solidarietà femminile !!!
Il mio consiglio è quindi di ascoltare il proprio bambino e di appoggiarsi a marito, amiche e a figure professionali, io ho avuto la fortuna di rapportarmi con amiche e consulenti in allattamento veramente fantastiche che mi hanno supportata, ascoltata e dato consigli validi, ed io poi li ho applicati modificandoli seguendo il mio istinto e quello che mi comunicava il mio piccolo.
Ogni donna sa cosa è bene per il proprio cucciolo, quindi non lasciate che persone incompetenti e cattive vi ostacolino nel vostro percorso.


GRAZIE a Luna per aver condiviso con noi la sua esperienza e se volete la potete trovare alla pagina di facebook !

http://www.facebook.com/groups/195964700498766/


lunedì 26 marzo 2012

INCONTRI MESE DI APRILE




4 APRILE H 10

I VANTAGGI DI ALLATTARE AL SENO:
Il latte materno ha, secondo gli studi scientifici, molti più vantaggi rispetto a quello artificiale. Stiamo appena cominciando ad apprendere alcuni di questi vantaggi. Se ne scopre uno nuovo quasi ogni giorno!
Parleremo, quindi dei vantaggi dell'allattamento al seno per la mamma ed il bambino alla luce delle nuove scoperte degli ultimi anni.


11 APRILE H 10

I PRIMI TEMPI A CASA CON IL NUOVO NATO
Parleremo dell'avvio dell'allattamento e affronteremo tutti i falsi allarmi in allattamento che la neo mamma deve affrontare mentre inizia la sua nuova avventura. Affronteremo, poi , le questioni pratiche dell'accudimento del bambino, come il cambio ed il bagnetto, la scelta del pediatra, le vaccinazioni, il ritorno al lavoro ecc..



18 APRILE H 10

PREVENIRE E SUPERARE LE DIFFICOLTA'
Uno degli argomenti più forti, espressi dagli operatori sanitari, dalle strutture pubbliche e dalle industrie del latte artificiale per non promuovere e sostenere l'allattamento materno, è il fatto che noi "non dobbiamo far sentire in colpa le madri che non allattano al seno". In realtà una donna che sa quali sono i rischi e i benefici dell'allattamento al seno , sa come affrontare le difficoltà se insorgessero , una donna informata sarà più libera di fare una scelta anche se questa scelta dovesse essere quella di NON allattare al seno.

Gli incontri sono adatti alle gestanti e alle neomamme ed anche i bambini sono i benvenuti
Vi aspettiamo allo studio Medico Benessere in Via Chenna 25 ( piazza Libertà) ad Alessandria


per info Studio Medico Benessere : 0131 232595
info e prenotazioni : Monica Bielli 327 2027093

mercoledì 14 marzo 2012

Ho appena finito di leggere un libro: NELL’INTIMO DELLE MADRI. Luci ed ombre della maternità.


Libro adatto a chi è stufo della solita solfa sull’istinto e sul “bello” di essere madri, perché è innegabile che sia bello ma quante storie profonde, sepolte dentro di noi porta alla luce l’esperienza del diventar madri?
Nella mia pratica di consulente di allattamento mi trovo sovente davanti alla solitudine delle neomamme, ma non per mancanza di compagnia, ma perchè, in questa società, con tutti i suoi valori di progresso e di performance, la mamma non può e non deve esprimere la sua sofferenza. Una società che valorizza le prestazioni ed il “mostrarsi all’altezza” e la neo mamma non può essere da meno, indipendentemente dalle circostanze, deve risollevarsi indenne da questo passaggio da donna a donna e mamma .
Il libro pone l’accento , non su un’astratto istinto materno, ma sul difficile , doloroso percorso che trasforma una donna incinta in una mamma . E se ci pensiamo bene tra l’atto di prolificare e il “diventar madre” c’è , in fondo, un ‘abisso….
Chiunque segua le gravidanze dovrebbe eliminare le proprie convinzioni e non passare il messaggio che il diventare mamma è uno stato paradisiaco che si ottiene all’istante perché, purtroppo, non è sempre così…

se vi interessa il libro:
titolo: Nell'intimo delle madri
edizioni feltrinelli
prezzo euro 7.50

martedì 28 febbraio 2012

INCONTRI DI MARZO






7 MARZO ORE 10: ALLATTARE AL SENO


14 MARZO ORE 10 :I PRIMI TEMPI A CASA CON IL NUOVO NATO


21 MARZO ORE 10 : PREVENIRE E SUPERARE LE DIFFICOLTA'


(LOCANDINA DI MARZO DA SCARICARE COME PROMEMORIA LATO DESTRO SU QUESTO BLOG)



gli incontri si terranno presso lo studio Medico Benessere in via Chenna 25 ad Alessandria e sono benvenuti anche i bambini
E' richiesta la prenotazione al numero 327 2027093
info studio medico Benessere 0131 232595

venerdì 17 febbraio 2012

Trovate un ritmo assieme al vostro bambino




L'altro giorno , durante l'incontro, uno degli argomenti che più è venuto fuori è il ritmo sonno-pasto-veglia nei primi mesi del bambino. Vi propongo un pezzetto del libro ALLATTARE UN GESTO D'AMORE che ben spiega l'importanza di trovare un ritmo UNICO tra voi e il vostro cucciolo..

...Ne “ Il linguaggio della pelle” A. Montagu individua nel tatto il senso attraverso il quale il neonato percepisce l’amore e la sicurezza intorno a sé e inoltre afferma che “ Il periodo di gestazione è (…) molto lungo anche nell’uomo, salvo che l’ultima metà si svolge al di fuori del grembo materno”. La gestazione, così come è intesa nel senso comune, non si compie quindi con la nascita, ma, dopo il periodo all’interno del grembo (uterogestazione), continua fuori di esso (esterogestazione). Il bambino continua a maturare tra le braccia della mamma, in una sorta di “continuum” uterino all’esterno.
Il bisogno di stare a stretto contatto con la propria madre ha un significato biologico ed evolutivo legato alla sopravvivenza e alla crescita. È attraverso il contatto fisico che si favorisce l’equilibrio dei sistemi immunitario ed ormonale del bambino. Non si tratta di vizio.
Il vostro bambino ha bisogno di ritrovare, una volta fuori, il “ritmo perduto”, gli elementi familiari per potersi sentire a casa, al sicuro: dalla fisiologia sappiamo che quando nasce, il suo corpo deve iniziare a produrre gli ormoni autonomamente; alla nascita, ad esempio, il bambino non produce la melatonina (che inizia ad essere presente nel suo organismo intorno al terzo mese); questo ormone gli permette di regolare il ritmo giorno–notte. Il suo unico punto di riferimento è la mamma, che gli dà un ritmo attraverso il contatto con il proprio corpo, anche e soprattutto con l’allattamento, e mediante le sue continue attenzioni. Il nuovo ritmo nasce dal susseguirsi delle interazioni madre-figlio e richiede tempi lunghi che non sono scanditi dalle lancette dell’orologio. Il “caos”, la mancanza di “regole” e di parametri misurabili sono elementi che stimolano a riorganizzarsi e servono a costruire la relazione che permette di ritrovarsi dopo aver affrontato un viaggio di separazione. Sapere che è proprio questo ritmo di ascolto/affidamento reciproco che fa crescere sano ed indipendente il bambino, può aiutare molto ogni coppia a affrontare con occhi diversi e con meno ansie il proseguimento di un viaggio cominciato nove mesi prima. Fanno parte della fisiologia. Trovate un ritmo assieme al vostro bambino, piuttosto che tentare di adeguarsi ad orari e regole imposte dall’esterno (che mal si confanno con i ritmi fisiologici dei bambino e a quelli della produzione di latte)...


di Tiziana Catanzani e Paola Negri : Allattare è un gesto d'amore, edito da Bonomi.

pagina facebook di ALLATTARE UN GESTO D'AMORE


Tiziana Catanzani vive a San Gemini(TR) con suo marito Giorgio e i quattro figli (Maria Chiara, Milena, Giovanni eDiletta). Si occupa di allattamento dal 1998. E’ stata consulente de La Leche League Italia. Nel 2003 si diploma consulente professionale in allattamento materno IBCLC e acquisisce il diplomadi Mother Assistant nell’ambito del progetto europeo H.O.M.E in Umbria. Dal 2007 è educatrice perinatale (con percorso MIPA). Dal 2011 collabora con il Comitato Italiano per l’UNICEF in qualitàdi Valutatore nell’Iniziativa Insieme perl’Allattamento - Ospedali & Comunità Amici dei Bambini. Svolge attività di formazione sull’allattamento materno per il MIPA Centro Studi (Movimento InternazionaleParto Attivo) e con il collega IBCLC dott. Mario Cirulli.

martedì 7 febbraio 2012

LA STORIA DI ILARIA

Questa è la storia del mio allattamento e la condivido volentieri con altre mamme, nella speranza che possa essere di aiuto e di sostegno a chi si trova in difficoltà e magari ha perso un pò di fiducia in se stessa.
Ormai allatto da 20 mesi sentendomi spesso additata con la classica affermazione "Ma come ancora allatti? Si, ancora allatto e allora?"
Io continuo imperterrita nonostante tutte le difficoltà che ho avuto in questi mesi, con l'appoggio ed il sostegno di tutte quelle persone che ho incontrato lungo il mio percorso meraviglioso, ma anche burrascoso.
Comincio dall'inizio... Dunque quando è nato Massimo, con Taglio Cesareo perchè podalico, gli hanno rotto il femore della gambetta dx per una errata manovra nell'estrazione.
Ero ricoverata all' Ospedale Fatebenefratelli di Roma all'Isola Tiberina.
Il mio bambino è dovuto stare più di 20 gg bloccato in ospedale nella culletta con la gamba in trazione ed io fin da subito ho cominciato ad usare il tiralatte a noleggio (Simphony della Medela, prodotto ottimo) avendo intenzione di riuscire ad allattarlo col mio latte.
Infatti, fino a quel momento non mi ero assolutamente mai posta il problema, per me nutrire un neonato equivale ad allattarlo al seno.
Prima di avere la montata lattea purtroppo avevo notato che, con l'uso del tiralatte, usciva non colostro, ma sangue, e per questo motivo me lo facevano buttare via, scoraggiandomi e spesso invogliandomi nel non proseguire nella mia battaglia nel voler nutrire il mio bambino col mio latte, anzi facendomi preoccupare ulteriormente!
D'altra parte era l'unica cosa che potevo fare per il mio cucciolo lontano!
In ospedale mi è sembrato di rimenerci una vita, il tempo non passava più, anche se sono trascorsi solo 2 giorni, infatti mi sono fatta dimettere prima per correre dal mio bambino!!!
Credo possiate immaginare come io mi sia sentita!
Primo figlio, tante aspettative...e mi sono ritrovata sola nella stanza dell'ospedale con altre mamme che potevano stringere i loro tanto attesi bimbi!
Ma questa storia per fortuna è ormai superata!
Tornando al mio percorso sull'allattamento...

Ormai, dopo il terzo giorno, era arrivata la montata lattea, e la mia produzione di latte era di almeno 1,5 lt al giorno! Nel reparto di PAN ero diventata famosa per questo!
Le infermiere purtroppo continuavano a buttare il mio latte perchè dicevano che trovavano sul fondo depositi di sangue! La cosa davvero strana era che se mi tiravo il latte al lactarium dell'ospedale me lo facevano dare tranquillamente al mio bambino.
Cavolo! Ma allora era una presa in giro!

Sapete che ho fatto?

Quando consegnavo le bottigliete col latte le miscelavo bene in modo che non si vedevano depositi sul fondo e così le stesse infermiere hanno ritenuto fosse "pulito" ed hanno cominciato al darglielo!
Tutto questo calvario è durato più di 20 gg, fino a quando hanno liberato dalla trazione mio figlio e gli hanno messo il gesso alla gamba!
Finalmente ho potuto prendere per la prima volta in braccio il mio bimbo!
Ora però avrei dovuto cercare di attaccarlo finalmente al seno...
Cosa non facile per una mamma alla sua prima esperienza e stravolta da tutto quello che era successo ed in più impedita dalla difficoltà del gesso che abbracciava non solo la gamba ma anche il piede e tutta la vita.

Dunque, scoraggiata dalle infermiere, mi sono messa di buona lena ed ho cercato di attaccare il mio bimbo al seno.
Ovviamente non ci sono riuscita.

Dopo 3 giorni di ingessatura siamo finalmente tornati tutti a casa!
Una volta a casa è incominciato il periodo più difficile viste le oggettive difficoltà anche se mia madre e mio marito mi sono stai di grande sostegno pratico e psicologico.
La gestione del mio bimbo col gesso non era per niente facile ( bisognava cambiarlo in continuazione e stare molto attenti a non fare entrare cacca e pipì al suo interno mettendoci una infinità di ovattina e garzette).
Ho contattato varie consulenti, LLL e IBCLC e mamme, ma non ero ancora ancora riuscita ad attaccare nella giusta maniera il mio bimbo al seno e fargli dimenticare un mese di suzione da biberon.

Finalmente sono entrata in empatia con una consulente, che, nonostante fosse lontana da me (lei in Liguria ed io a Roma), mi ha supportato telefonicamente non solo dandomi tanta fiducia, ma anche indirizzandomi verso la soluzione al mio problema.
Ho cominciato ad usare il D.A.S. per abituarlo alla suzione, ma non con il seno (non ci riuscivo) bensì con il dito.
Così io e mio marito abbiamo allattato Massimo col dito per un bel pò di tempo!
Ovviamente dovevo continuare a tirarmi il latte, nonostante cercassi ogni volta di farlo attacare al mio seno.
E' stata dura!
Ad un certo punto il latte che usciva con il tiralatte era diminuito ( ovviamente perchè il mio bambino stava cominciando a succhiare sempre di più dal seno) ed io, vedendo quelle bottigliette non più piene come un tempo, sono entrata in crisi.
Sono andata all'ospedale dove era stato ricoverato Massimo (Bambino Gesù di Roma) per parlare con una consulente dell'IBCLC di persona e farle valutare l'attacco al seno mio figlio.
Il risultato è stato che secondo lei Massimo prendeva poco latte dalla poppata e che avrei dovuto prendere delle pillole per aumentare la produzione e mi ha prescitto il famoso Domperidone.
Pillole??? Io che sono sempre stata una specie di mucca??? Ovviamente non le ho prese!

Allora cosa ho fatto?

Me ne sono andata in vacanza! Mi sono rilassata, e il mio allattamento ha cominciato ad ingranare alla grande! Massimo faceva cacca ogni poppata, bagnava 5/6 pannolini e questo doveva bastarmi per stare serena e sapere che cresceva bene!

In seguito finalmente abbiamo tolto anche il gesso! E siamo rinati!!!

Durante tutto l'allattamento ho sempre avuto ingorghi (e questa era una prova che ero piena di latte) anche con febbre. Mi sono sempre svuotata il seno e l'ingorgo passava ( quando non avevo più il tiralatte ho cominciato a fare la spremitura manuale, riempendo una pentola di acqua calda ed aiutata dal vapore riuscivo a sciogliere l'ingorgo!) Ho sempre allattato a richiesta, nonostante la notte Massimo si svegliava spesso solo per consolazione.

Ho cominciato a dargli un'alimentazione alternativa solo a 6 mesi, offrendogli comunque il seno quando ne aveva voglia. Massimo mangia le pappe che è una meraviglia!

Per non farmi mancare nulla intorno agli 8 mesi del mio bambino, mi è stato diagnosticato un Herpes Zoster al seno, e la ginecologa e la pediatra del consultorio di Marino (RM) dove mi hanno visitata, mi hanno esortato a terminare immediatamente l'allattamento.
Ho cominciato immediatamente a piangere a dirotto davanti a queste due figure mediche distanti da me anni luce, che mi rassicuravano dicendomi che ormai avevo allattato tanto!
Tanto? Ma chi è che o stabilisce?
Per un attimo mi sono sentita crollare il mondo addosso.
Potete immaginare come io mi possa essere sentita dopo tutti i sacrifici che avevo dovuto affrontare per proseguire l'allattamento!
Ma non è finita qui.
La cosa più assurda è che mi hanno consigliato, per farmi andare via il latte, di indossare un reggiseno più piccolo di 2 taglie ed se eventualmente non avessi avuto risultati, fasciare ben stretto il seno.
Roba da medioevo!!! Rischiando di beccarmi pure una mastite!!!
Così sono corsa a casa in lacrime ed ho chiamato immediatamente il mio pediatra che mi ha esortato a proseguire l'allattamento. Ho telefonato pure ad Irene, una consulente della Goccia Magica, che mi ha messo in contatto con la Dott.sa Maria Ersilia Amreni ( IBCLC) la quale mi ha invitato anche lei a proseguire l'allattamento evitando di dargli il seno infetto da cui dovevo comunque tirarmi il latte e gettarlo, procedendo nel frattempo con la cura farmacologica compatibilissima con l'allattamento!
Finalmente dopo atroci sofferenze tutto è passato!

Nel tempo ho purtroppo avuto altre difficoltà a questo punto per me facili da risolvere, data ormai la mia determinazione.
Mio figlio ha cominciato a mordermi mentre metteva i denti ed in concomitanza ho sofferto di vasospasmo o "Fenomeno di Raynaud" causandomi dolori lancinanti tanto da sospendere l'allattamento ad un seno per volta e curami farmacologicamente.

Insomma le difficoltà che ho avuto sono abbastanza, ma non mi sono mai data per vinta.
Oggi continuo ad allattare e ne vado fiera!

Il mio consiglio per tutte le mamme è di non scoraggiarsi alla prime esperienze, di insistere perchè allattare non è complicato, ma è la cosa più naturale del mondo e credetemi che se ce l'ho fatta io, potete farcela anche voi.
Allattare al seno è il regalo più grande che potete fare al vostro bambino!!!


Ilaria Cinefra - Professionemamma

martedì 31 gennaio 2012

INCONTRI DI FEBBRAIO

8 FEBBRAIO ORE 10
I VANTAGGI DI ALLATTARE AL SENO


15 FEBBRAIO ORE 10
I PRIMI TEMPI A CASA CON IL NUOVO NATO


22 FEBBRAIO ORE 10
PREVENIRE E SUPERARE LE DIFFICOLTA'


(LOCANDINA DI FEBBRAIO DA SCARICARE COME PROMEMORIA IN ALTO A DESTRA SU QUESTO BLOG)



gli incontri si terranno presso lo studio Medico Benessere in via Chenna 25 ad Alessandria e sono benvenuti anche i bambini
E' richiesta la prenotazione al numero 327 2027093
info studio medico Benessere 0131 232595

venerdì 20 gennaio 2012

EPIDURALE E ALLATTAMENTO AL SENO

Secondo un recente articolo, pubblicato da ricercatori australiani su International Breastfeeding Journal, l’anestesia epidurale potrebbe compromettere l’allattamento. L’analgesia epidurale è sempre più richiesta dalle donne in procinto di partorire. I benefici sono evidenti: meno sofferenza e il momento del parto vissuto con maggiore serenità, tuttavia esistono alcuni rischi dei quali è bene tenere conto. Infatti numerosi studi hanno dimostrato una correlazione tra epidurale, rallentamento del travaglio ed aumento di parti vaginali operativi (applicazione di forcipe o ventosa). Tali effetti sono probabilmente secondari al blocco dei nervi motori con conseguenti debolezza muscolare agli arti inferiori, scarsa possibilità di movimento e riduzione del tono dei muscoli pelvici con conseguente ridotta capacità di contrazione. Oltre agli effetti collaterali, una revisione sistematica ha preso in esame i co-interventi associati all'analgesia epidurale, come l'ampio ricorso alla cateterizzazione vescicale, il monitoraggio frequente della pressione arteriosa e il monitoraggio continuo del battito cardiaco fetale. Dal punto di vista degli esiti neonatali, l’analgesia epidurale sembra associata ad aumento del numero di neonati con iperbilirubinemia, probabilmente secondaria al maggior ricorso a ossitocina e parto operativo, ma non ad alterazioni del punteggio Apgar. Il recente studio australiano sembra inoltre dimostrare che l’uso dell’anestesia epidurale al parto possa successivamente compromettere l'allattamento. Secondo i ricercatori, tra le donne che ricorrono all'anestesia peridurale raddoppiano i casi di interruzione dell'allattamento prima della 24a settimana di vita del neonato. Il dato è emerso al termine di uno studio della Università di Swansea che ha coinvolto oltre 600 donne, 396 delle quali partorienti con l'epidurale, 292 con parto naturale. I ricercatori hanno rilevato che il 48% delle prime smette di allattare prima del sesto mese, a fronte del 28% del secondo gruppo. Gli studi sugli effetti della analgesia epidurale sull’adattamento neonatale e sugli esiti neurologici a distanza risentono di difficoltà metodologiche, quali la diversa esperienza degli esaminatori e la diversa validità (sensibilità, specificità, valore predittivo) e riproducibilità dei test utilizzati. Negli studi di confronto tra nati da madri che avevano ricevuto l'analgesia epidurale e nati da madri non sottoposte a trattamento, i primi hanno mostrato una peggior risposta agli item relativi allo stato motorio e di allerta, sia alla nascita che ad un mese di vita. La peggior risposta motoria e comportamentale osservata nei primi giorni di vita potrebbe essere attribuita a un effetto diretto del farmaco sul neonato. La sua persistenza a un mese di vita potrebbe essere dovuta ad una interferenza nella relazione di attaccamento madre-bambino per l’interazione precoce con un neonato meno sveglio, meno capace di orientarsi e di muoversi, o trovare una spiegazione in una personalità materna che determina sia la scelta dell’analgesia che la modalità di interazione con il bambino. PUBBLICATO SU
CLICMEDICINA