venerdì 3 maggio 2013

LATTE E MAMMA...LA STORIA DI CRISTINA


Sono riuscita finalmente a trovare un po’ di tempo…per raccontare la mia storia di “latte e mamma”…..per chi avesse piacere di leggerla.
Mi chiamo Cristina e ho 40 anni! Ho due figlie: Galadriel di 14 anni, nata dal mio primo (unico e ultimo) matrimonio e Ilaria di 40 giorni. Due “bimbe” proprio diverse a vederle…perché ovviamente assomigliano ai rispettivi papa’! Galadriel è nata di ben 5,050 kg alla 41esima settimana, Ilaria di 3,820 alla 38esima. Ho allattato Galadriel esclusivamente al seno per sei mesi e poi, dopo lo svezzamento, per altri otto mesi ha continuato ad attaccarsi. Non ho mai avuto problemi di ragadi (facevo asciugare un po’ del mio latte sui capezzoli per creare una sorta di patina protettiva). Tutto liscio, insomma, se non per il fatto che non prendeva né ciuccio né biberon e quindi la mia tetta era l’unico modo per calmarla, per farla addormentare etc. E’ stato molto impegnativo anche perché quasi da subito ho dovuto seguire una dieta rigorosissima per via di una sua presunta intolleranza ai latticini (si svegliava spessissimo, si strofinava il viso, russava e aveva macchiette e pustoline). Ci sono stati momenti in cui avrei voluto sinceramente mollare, ma ha sempre prevalso la voglia di dare il meglio a mia figlia e la mia testardaggine. Alla fine, quando lei si è staccata spontaneamente e definitivamente, ho pianto! Quindi per Ilaria mi aspettavo lo stesso percorso…anzi pensavo che la montata lattea mi sarebbe venuta prima perché ho iniziato ad attaccarla da subito in sala parto (per Gala non era stato possibile), invece la piccola non riusciva a “prendere” i miei capezzoli, forse un po’ troppo grossi per la sua boccuccia e mi si sono tagliati immediatamente. Sono rimasta in ospedale cinque giorni e per tutto il tempo ho pianto dal dolore ogni volta che provava a ciucciare. Per aiutarmi a guarire un po’ le ferite le infermiere davano l’aggiunta di latte artificiale ogni tanto ed io ero già preoccupata che poi non si attaccasse piu’. Insomma tutte le mie sicurezze da mamma “vissuta” si sono dissolte in un attimo e mi sono sentita alquanto incapace. Tornata a casa e guariti i capezzoli (per fortuna..grazie ad impacchi di connettivina e soprattutto al Purelan), ci si è messo anche il mio compagno a rendermi piu’ insicura di quanto non fossi già…era in ansia perché non aveva il timore che la piccola non mangiasse a sufficienza, voleva che la pesassi ogni volta, mi chiedeva tutte le volte che la sentiva piangere se non fosse per il latte…insisteva anche per usare piu’ spesso il biberon con il latte artificiale.
Insomma un vero stress..cosi’ ho chiamato il pediatra che aveva seguito Galadriel che mi ha consigliato di rivolgermi ad una consulente per l’allattamento…Monica Bielli. Cosi’ ho fatto: gentilissima è venuta a casa mia e ha supervisionato la bimba, il suo modo di attaccarsi al seno, il mio modo di allattare…mi ha dato preziosissimi consigli e mi ha rincuorata ed incoraggiata. Mi ha fatto sentire una “buona madre”. Nei giorni seguenti ho affittato il tiralatte elettrico per evitare ingorghi mammari, facilitare un po’ la piccola e rassicurare anche il padre (ogni tanto il bibe con il mio latte tirato lo sollevava). Ho eseguito gli utili esercizi per la suzione corretta e tutto si è risolto anche abbastanza velocemente. Ilaria ha imparato ad attaccarsi bene, i capezzoli non mi fanno piu’ male, ho latte in abbondanza, ho restituito il tiralatte (ne ho uno manuale che va benissimo all’occorrenza). Beh rimangono poi i soliti problemi…intolleranza alimentare come la prima figlia (e te pareva!!!) e le temutissime coliche!! Sono di nuovo a dieta strettissima..vorrà dire che faro’ prima a tornare nei miei “mitici jeans”!
GRAZIE MONICA….