mercoledì 3 ottobre 2012

LA STORIA MIA, DI GINEVRA E DELL'ALLATTAMENTO....(DI ELENA S.)





Credo Che non serva scrivere quello che è stato “prima”, per sapere la nostra storia . La storia mia, di Ginevra e dell’allattamento.



Ginevra è nata una domenica mattina alle 11.50 con un cesareo d’urgenza una settimana prima della scadenza. Era in sofferenza, ha avuto un problema di emogas alla nascita ed è stata parecchio in culletta termica. Ho visto mia figlia alle 15.30 per la prima volta, per dieci minuti poi me l’hanno di nuovo portata via. Alle 17 il primo attacco. Bellissimo. Ma da subito capisco che qualcosa funziona male. Lei ciuccia e si addormenta praticamente subito. La sveglio riparte e si riaddormenta. Poi me la portano via. Questa cosa si è ripetuta altre volte nel corso delle 24h successive. La notte dopo me la lasciano. Piangevo di gioia, basta culletta per sempre con me. Ma presto mi accorgo che lei ha fame ma non si attacca come dovrebbe, chiediamo (io e mio marito) aiuto al nido ci proviamo in tutti i modi. La sentenza, la bambina è piccola e debole, fatica troppo ad attaccarsi. Autorizzo una prima giunta, intanto mi attacco al tiralatte. Gioia ha mangiato con una foga!!! Io avevo la montata lattea ma lei continuava ad attaccarsi poco per poco e solo a destra. Anche le operatrici del nido convenivano che dovevo continuare a provare…

Mi dimettono con controllo del peso dopo 48h, Ginevra da 2,700kg alla nascita viene dimessa di 2,550kg. Dopo 48h ha preso solo 40gr, troppo pochi. E’ costantemente attaccata, ma mangia poco, si addormenta. Così mi indicano come soluzione di tirarmi il latte e darle la giunta. Dopo 3 giorni ha preso 200gr, la strada è quella giusta. Mi sento oggetto di scherno da parte di molti, fissata per questa cosa del biberon, del latte in polvere. Una madre imperfetta incapace di nutrire la propria figlia, la cosa più naturale del mondo. Nonostante questi commenti non arrivassero dalle famiglie, era il mio stato d’animo. La mia depressione era iniziata.

Due pediatri differenti mi dicono la stessa cosa, di andare avanti così fin verso i 3,5kg quando poi lei dovrebbe acquisire più forze e riuscire nella suzione, nel frattempo continuare ad attaccarla.

Inizia il mio calvario. Per settimane io mi tiravo il latte ogni due ore, appena finivo la attaccavo, la tenevo finché stava tranquilla poi biberon, nel periodo peggiore le davo metà pasti col mio latte e metà con LA. Piano piano la produzione aumentava, ma le si attaccava sempre meno e con sempre meno risultati. Era affezionata al biberon, in cinque minuti mangiava e poi dormiva. Da un certo punto di vista una pacchia. Eppure a me non andava bene, io volevo l’allattamento. Mi ritrovo così a contattare Monica Bielli. Dopo averne parlato un po’ per telefono eccola arrivare a casa mia. Constata che Ginevra si attacca a destra ma non vuole saperne della sinistra, mentre si attacca benissimo alla tettarella!!! La diagnosi è rassicurante, la prima persona che sia riuscita a tranquillizzarmi. Falle fare un paio di esercizi (specifici) e attaccala… vedrai..

Dopo 15 giorni abbiamo salutato biberon e aggiunte, dopo venti anche il tiralatte perché rifiuta addirittura la tettarella! E dire che Monica era la mia ultima chance se non ci fossi riuscita sarei passata 100% LA.

Tirarsi il latte ogni due ore notte inclusa per un’ora, attaccarla continuativamente, notti in bianco… non era vita, ma l’ho fatto e dovesse essere necessario lo rifarei per la bambina. L’allattamento è stata la prova più difficile da superare, non solo per me, ma anche per mio marito, quelle settimane snervanti mettono a dura prova un rapporto. Non so se ce l’avrei fatta senza di lui, senza il suo appoggio, il suo aiuto, il silenzioso esserci sempre.

Mille corsi preparto non ti preparano a tutto questo, gli incontri sull’allattamento dovrebbero essere obbligatori per future mamme ma anche per il loro compagni. E perché no anche per le relative famiglie.

Ginevra sta per compiere 4 mesi, pesa 6,5kg per circa 66cm, mangia indipendentemente da un seno piuttosto che dall’altro, la destra rimane la sua preferita, ovvio. Continuo ad allattarla a richiesta e ovunque, non curante di tutti quelli che mi chiedono “ogni quanto mangia” e inorridiscono quando rispondo “non ha orari”, indifferente alle frasi del tipo “ma mangia di nuovo” quando la attacco magari 20 minuti dopo che si era staccata, facendomi scivolare sulle spalle “ma non puoi farla mangiare così tanto, diventerà grassa”… eccetra. Lei cresce è felice, ride, sorride, gioca ed è aperta a tutti.

Purtroppo a gennaio ricomincio a lavorare quindi dovrò staccare Ginevra dal mio seno presto… ma potrò dire di avercela messa tutta e non aver mollato. E spero che un giorno lei capisca quanto è “costato” tutto ciò… non per farglielo pesare ma solo perché capisca quanto amore c’è in un gesto cos’ naturale.

Grazie a Monica e a Marco mio marito, senza di loro oggi io e Ginevra saremmo comunque qua ma con qualcosa in meno…. Meno feeling, meno condivisione. Continua ad essere faticoso allattare, ci sono ancora le mie giornate no quelle in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, ma piano piano passeranno.



GRAZIE A ELENA CHE HA CONDIVISO CON NOI LA SUA STORIA...CHE IO PERSONALMENTE FARO' FATICA A DIMENTICARE AVENDOLA VISSUTA IN PRIMA PERSONA ED ESSENDOMI TROVATA DAVANTI UNA DONNA FORTE E DETERMINATA CHE SI è MESSA IN GIOCO, HA AFFRONTATO I PROBLEMI CON UNA FORZA D'ANIMO INCREDIBILE...UN INSEGNAMENTO ....PER ME..
Monica